Qualcuno ha scritto che “chi conosce il passato, controlla il futuro” (G.O.), ma in questo caotico e confuso guazzabuglio di indecenze – cose che non si possono sentire e tanto meno comprendere – accade che tutti recitino citazioni, che i discorsi, neanche sanno cosa siano.
Il controllo del passato, non esiste, ma quel che è peggio, quanto sta accadendo è l’offesa massima ad ogni forma di intelligenza umana.
La grandissima disponibilità di fonti storiche, ha finito con l’alimentare l’accantonamento della capacità di usare buona parte del cervello, in favore di banche dati gigantesche capaci di eseguire connessioni in tempi brevissimi e senza dispendio di energie cerebrali a cominciare dalla memoria. La nostra mente non si allena più e la capacità di interpretare, farà ridere è demandata al nostro intestino. Da qualche tempo la frase “scusa non ti capisco” è diventata “mi fai cagare”.
Così accade, in un altro ambito, che il diritto di parola e di proferire opinioni insindacabili (sentenze della Corte di Cassazione) spetti a chi è stato eletto e fra gli eletti, quello che ha maggiori voti. “Se i giudici vogliono avere diritto di parola, si facciano eleggere”. Quella che una volta ere la divisione dei poteri dello Stato, è interpretata come una continua ingerenza, invocando l’unico metro di paragone brandito come un manganello: dichiararsi portavoce eletto, del popolo sovrano.
Se vuoi parlare, non ti è servito a niente, essere uno che ha zappato migliaia di pagine e seminato migliaia di concetti scientifici e filosofici, no! Devi essere eletto e la tua opinione risulterà più forte in ragione solo del numero di like che hai ricevuto all’ultimo post. Dal rigore esagerato di quando noi meridionali davamo del “Voi” ai nostri genitori ad oggi che il massimo del rispetto si nutre in ragione delle mazzate che il genitore è disposto a ricevere dal figlio, il passo è lungo, ma è stato compiuto.
Non c’è nessuno che controlla il passato – meno male – e con tante scuse per i complottisti di tutto il mondo. Non ci sono sovfranisti del metapensiero che vuole una “triplice” al governo del NWO (Nuovo Ordine Mondiale) e quel che peggio è che nessuno riesce a trasmettere agli altri quel poco che sa del passato, quello vero, quello vissuto registrato, inciso nella pelle e scritto col sangue sulle pagine di storia. Il proliferare di orde di negazionisti, dai terrapiattisti che si oppongono alla terra sferoidea, (geoide non lo posso scrivere se no si offendono) a quelli che ad ogni scia di condensazione nel ciielo mutilano le leggi della fisica e gridano al complotto delle multinazionali che avvelenano irrorando strani miscugli dai fumi di scarico dei loro freattori.
Si è interrotto, come fosse il ponte Morandi di Genova, il trasferimento generazionale di conoscenza, per ritornare a connettere due punti oltremodo vicini – nonni-nipoti, occorre fare un giro delle tre Grazie, con un risultato iniquo ed insufficiente.
Il nocciolo della questione sta nell’anello mancante, se volete, la generazione degli attuali tardo genitori, quelli che si addensano grossomodo in un gruppo generazionale che celebrai le sue 6/7 decadi di vita.
Si sostanzia tra di noi (ahimè ne faccio parte anch’io, nonostante la mia eresia) il male che rende impossibile il lecito e sincero lascito ereditario, di chi ha vissuto sulla pelle le ragioni che hanno prodotto la nostra felicità.
Figli mai divenuti adulti, abbiamo vissuto e continuiamo a farlo, genitori tardi a morire (che bello) a cui siamo appesi come fossimo ancora piccoli, rinunciando alla responsabilità di essere a nostra volta i donatori ai nostri figli di un’eredità, che ancora non abbiamo compreso. Faccio l’esempio più evidente, Carlo di Windsor, poverino settantenne, due mogli, due figli qualche nipote, principe ricchissimo, che mai sarà re. L’eredità delle responsabilità dei valori, dei principii che rendono conto del onore ed onere di rappresentare una dinastia, spetterà ad un suo figlio, da cui prenderà ordini, senza averne realmente conto.
Pare poco, ma è proprio in questo salto che si inserisce il grave problema della iniqua spartizione dei ruoli e delle funzioni, per cui abbiamo due vice-premier che giocano a fare il premier e nel loro litigio quotidiano, (Cicci, Toccami: Mamma! Cicci mi tocca) la deriva che potrebbe condurci ad autoaffondare la comunità nazionale.
La soluzione c’è ed è evidente, per chi la percepisce, si sviluppa a macchia di leopardo ed occupa le strade e si diffonde tra la gente. È la testimonianza dei giovanissimi che stanno operando un percorso di autoapprendimento, per la ricostruzione di un legame che noi, genitori-coglioni, abbiamo fatto saltare. Molti di loro sono partiti, Cuore e Mente in testa, alla riconquista della propria dignità e con fantastica e fortissima energia, hanno già avviata la rivoluzione generazionale, l’unica possibile, pacifica e dinamitarda, quella della presa di coscienza. Bravi!!!