
ENEL BRINDISI-JUVECASERTA 60-72
(13-16, 30-30, 49-46)
Enel Brindisi: Pullen 2, Harper 13, James 11, Bulleri 2, Cournooh 2, Calò ne, Denmon 11, Marciano ne, Zerini 2, Turner 6, Mays 7, Eric 4. All.: Bucchi.
Pasta Reggia Caserta: Mordente 5, Domercant 10, Antonutti 8, Capin, Vitali 7, Tommasini 2, Moore 4, Tessitori, Scott 11, Ivanov 25. All. Esposito
Arbitri: Saverio Lanzarini, Alessandro Vicino, Emanuele Aronne.
Note: tiri da 3: Brindisi 4/24; Caserta 10/25. Tiri liberi: Brindisi 10/13; Caserta 6/8; Rimbalzi: Brindisi 36; Caserta 35. Usciti per 5 falli: nessuno.
Delle due una: o Bucchi ha sottovalutato totalmente Ivanov quando disse che era bravo ma non in condizione di reggere l’urto dei giocatori di colore, aprendo di fatto le porte al suo trasferimento quando, con l’arrivo di Simmons e l’infortunio di Mays, forse la soluzione più logica sarebbe stata rinunciare a quest’ultimo e tenere il bulgaro. Oppure l’Enel Brindisi è talmente malridotta da perdere in casa contro una delle squadre più arrangiate del campionato, ma trascinata proprio dal bulgaro che questa sera ha lasciato il parquet del Pala Pentassuglia con 25 punti, 8 rimbalzi e 30 di valutazione, mvp dell’incontro. Prendendosi una grande rivincita.
L’Enel perde in casa (60/72) contro un Caserta che fuori non aveva mai vinto e che aveva totalizzato finora 4 punti in 16 partite, confermando di vivere il suo periodo più nero della stagione, come ormai tradizione, alla vigilia delle final-eight.
E questa crisi è ancora più grave se si pensa ai sacrifici economici compiuti dalla società del presidente Nando Marino per allestire una formazione che, almeno sulla carta, è tra le prime quattro del campionato.
Bucchi deve fare i conti con l’infermeria, questo è innegabile. In quintetto non scendono né Pullen (fiaccato dall’influenza), né Mays (eternamente indolensito alla caviglia). Si comincia con Harper in cabina di regia, Denmon e Turner esterni, James ed Eric sotto canestro. Vincenzino Esposito risponde con Moore, Scott, Mordente, Vitali e Ivanov. L’iniziale parziale di 7-0 aperto da Turner e chiuso da Turnes sembra aprire la strada a una vittoria facile, magari netta come quella contro l’Acea Roma. Ma è solo una illusione perché l’Enel incassa un controparziale di 0-16 che suona come una marcia funebre.
Bucchi si affida a Bulleri che rimette in ordine la squadra. Ma poi i suoi quattro minuti in campo nel primo quarto diventeranno anche gli ultimi della partita. Non rimetterà più piede sul parquet.
La prima metà dell’incontro viene chiusa da un canestro di Harper, il migliore dei suoi insieme a James, sul 30-30.
Nel secondo tempo sale in cattedra Ivanov, la “riserva” di Mays che asfalta non solo il suo sostituto, l’inconsistente Eric, magari un giocatore futuribile ma assolutamente, ora, fuori contesto (4 punti e 4 rimbalzi nei dieci minuti che gli concede Bucchi), ma si fa beffe persino del giocatore di cui era riserva, ossia Mays, eternamente alle prese con i suoi malesseri alla caviglia e che chiuderà con sette desolanti punti e cinque miseri rimbalzi.
Ivanov porta blocchi granitici agli esterni, aprendosi la strada poi per semplici pick and roll che tagliano la difesa brindisina come un budino. Disastrosi i tiratori dell’Enel: Denmon chiude con 4/13 (31%), Pullen mette solo 2 punti, Turner 6. Gli unici che giocano e lottano sono il già menzionato Harper, James (doppia doppia con 11 punti e 10 rimbalzi) e il solito, generosissimo Zerini.
Esposito continua a ruotare la sua panchina cortissima, con Domercant che ha tutto il peso dei suoi 35 anni, alla seconda partita con la canotta casertana, il 36enne Mordente e un roster di giocatori al limite della sufficienza. Ma che pare abbiano assorbito schemi e soprattutto grinta di Esposito.
Il terzo quarto si conclude sul 49-46 per Brindisi: sarebbe il momento per prendere il largo e invece mancano energia e lucidità. L’Enel nell’ultimo tempino tira 8 volte da tre facendo un solo canestro e non servono i time-out di Bucchi che cerca di risvegliare i suoi uomini. E’ come se i suo elementi migliori non rispondano più agli impulsi del tecnico. Alcuni di loro sono solo ombre degli spietati killer visti sul parquet non più di qualche settimana addietro.
E così il Pala Pentassuglia si svuota molto prima che inizi l’ultimo minuto di gioco con Ivanov che raccoglie i giusti applausi da quello che è stato per (troppo) poco il suo pubblico, con Caserta che chiude con 12 punti di scarto, più o meno il numero dei tifosi che l’hanno seguita sino a Brindisi.
Nella giornata in cui Sek Henry, altro ripudiato di lusso, guida la classifica degli assist con la canotta dell’Orlandina, l’Enel perde contatto con il quarto posto che adesso è distante 4 punti.
Non è il caso di far drammi, ma di riflettere sì. Per capire quello che sta succedendo, per far sì che i sacrifici della società non vengano vanificati. Tempo per rimediare agli errori ce n’è. E il pubblico è ancora con la squadra: lo testimonia l’applauso finale concesso ai giocatori.
Gianmarco Di Napoli
(Nella foto di Tasco, Zerini e Ivanov)