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“Qui non è Hollywood”, interpretazione strepitosa di Scalera e De Vita

di GIANMARCO DI NAPOLI

Ci sono due interpretazioni strepitose nella serie “Qui non è Holliwood” (Disney+) dedicata all’omicidio di Sarah Scazzi. Una è quella di Vanessa Scalera che veste (letteralmente) i panni di Cosima Serrano. Vanessa è riuscita in un doppio miracolo: insinuarsi nell’animo di una donna priva di espressioni e di emozioni, spaventosamente glaciale. E poi compiere il percorso inverso, portando fuori la personalità a tratti terrificante della mamma di Sabrina, bucando letteralmente la “corazza” con la quale è stata costretta a recitare: le protesi di lattice del trucco prostetico che le hanno ridisegnato il volto limitandone le espressioni, gli oltre i venti chili addosso per imbolsirla. Scalera è diventata Cosima con lo sguardo, con la voce, con i silenzi. Forse una delle sue prove più difficili, senza dubbio straordinaria.
L’altra interpretazione strepitosa è quella di Paolo De Vita, chiamato a vestire i panni del personaggio più complesso e più noto della vicenda: Michele Misseri. Il vero protagonista. La sua figura è sempre apparsa come un ibrido: da un lato lo zio spietato che getta nel pozzo il cadavere della nipote, dall’altro la vittima di prevaricazioni fisiche e psicologiche della moglie. E persino il “meme” vivente di una serie di discutibili parodie televisive. Paolo De Vita, ci restituisce il tormento di un uomo che da un lato vuole salvare moglie e figlia dal carcere e dall’altro non trova pace sapendo che Sarah è in quel pozzo. E riesce a dare corpo a quelle pene con una interpretazione profonda, a tratti struggente, di un uomo che qualsiasi cosa fa la sbaglia, ma che continuando a compiere errori riesce a tracciare la strada della verità. De Vita nella fiction sembra il vero Michele Misseri, mentre l’altro, quello reale, pare paradossalmente condannato all’ergastolo della recitazione di un copione ormai logoro.
𝗣𝗦 Vanessa Scalera è nata in provincia di Brindisi, Paolo De Vita ha scelto di viverci. Motivo d’orgoglio in più per tutti noi.