Di Marina Poci per il numero 411 de Il7 Magazine
È accusato di peculato continuato e truffa aggravata continuata ai danni dello Stato ed è stato posto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione, il dottor Cosimo Franco, originario di San Pietro Vernotico, direttore dell’unità operativa complessa di Pneumologia dell’ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza: nonostante fosse formalmente autorizzato all’esercizio della libera professione intramoenia e percepisse dalla azienda ospedaliera di Piacenza una indennità annua di esclusività pari a circa 18.000 euro, avrebbe effettuato prestazioni mediche private anche in giorni e orari non autorizzati, in alcuni casi addirittura durante l’orario di servizio istituzionale, senza registrare le visite e intascando i relativi compensi in contanti senza darne alcuna comunicazione all’ASL. In aggiunta, dalle indagini sarebbe emerso che, oltre a trattenere per sé l’intero compenso senza riversare la quota spettante alla Azienda Sanitaria, in alcune occasioni si sarebbe anche appropriato di farmaci dell’ospedale, per regalarli ai pazienti visitati privatamente.
L’ordinanza di applicazione della misura cautelare gli è stata notificata mercoledì 2 giugno dai Carabinieri del NAS (Nucleo Antisofisticazioni e Sanità) di Parma su disposizione del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale piacentino e il giorno successivo anche l’azienda sanitaria e l’Ordine dei medici, esercitando le proprie prerogative di legge, hanno avviato le azioni a tutela dei rispettivi enti. In particolare, l’AUSL di Piacenza si è avvalsa della sospensione cautelare prevista dall’ex articolo 51 del contratto collettivo nazionale, mentre l’Ordine, nell’ambito del relativo procedimento disciplinare, ha sospeso d’ufficio il primario dall’esercizio della professione per tutta la durata della misura cautelare disposta dalla Procura della Repubblica.
Le indagini, durate pochi mesi (giacché iniziate lo scorso marzo) e condotte con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali, avrebbero evidenziato che, ad esempio, nel brevissimo lasso di tempo compreso tra il 17 e il 22 maggio 2025, il primario avrebbe eseguito 37 visite mediche private, incassando la bellezza di 3.510 euro. I pazienti non risultavano regolarmente prenotati attraverso i canali istituzionali previsti per l’attività libero-professionale intramoenia (ovvero, tramite chiamata al Centro Unico di Prenotazione – CUP), giacché le richieste di appuntamento venivano gestite direttamente sul telefono cellulare personale del dottor Franco.
L’inchiesta avrebbe appurato anche che i pagamenti venivano effettuati esclusivamente in contanti, dunque senza alcuna tracciabilità, con un compenso medio di 100 euro per ciascuna visita.
Nel corso dell’esecuzione della misura cautelare, i Carabinieri del NAS di Parma e i colleghi del Comando Provinciale di Piacenza hanno eseguito una perquisizione all’interno dell’abitazione del medico, in cui sono stati rinvenuti 30.950 euro, posti sotto sequestro su disposizione dell’autorità giudiziaria.
Cosimo Franco è il quinto medico dipendente dell’AUSL di Piacenza arrestato in appena dieci mesi, tanto che da più parti si chiede insistentemente il commissariamento dell’azienda con lo scopo precipuo di ripristinare legalità, trasparenza e buon governo in un servizio essenziale per i cittadini.