Acque Chiare, prescrizione per i proprietari: il 5 luglio si decide sulla confisca

Tutto prescritto anche in secondo grado. Gli acquirenti di 170 abitazioni del villaggio di Acque Chiare superano indenni l’accusa di lottizzazione abusiva e ora attendono con trepidazione la sentenza più importante, quella che pronuncerà il 5 luglio prossimo la Corte di Cassazione chiamata a esprimersi sulla richiesta di confisca del villaggio.
Intanto la sentenza di prescrizione rende meno nervosa l’attesa e di fatto riscatta in parte i proprietari che hanno sempre affermato di aver acquistato le ville in buona fede, senza immaginare che gli immobili fossero abusivi. Ma soprattutto avvalora i dubbi espressi dalla Corte europea dei diritti dell’Uomo sulla possibilità di confiscare un bene a persone non condannate.
Le ville sono sotto sequestro ormai da poco più di undici anni, dal 29 maggio 2008, quando i militari della guardia di finanza di Brindisi si recarono in località Case Bianche, sulla litoranea per Apani, per apporre i sigilli.
Da quel giorno la vita del villaggio è di fatto terminata perché ai proprietari non è stata neanche concessa la facoltà d’uso delle abitazioni durante il periodo processale. Un periodo che si è dilatato enormemente, superando abbondantemente i dieci anni.
Ora si attende con ansia la sentenza del 5 luglio che potrebbe mettere fine, in un modo o nell’altro, alla vicenda. Ma visto ciò che è successo nel recente passato non sono esclusi nuovi rinvii o colpi di scena.