Una città a cinque stelle alla prova delle coalizioni

di Gianmarco Di Napoli per IL7 Magazine

Più di un brindisino su due, alle Elezioni Politiche, ha votato per il Movimento 5 Stelle. Un’affermazione storica dei grillini e un messaggio preciso, in linea per altro con quanto accaduto in buona parte del meridione d’Italia, al vecchio sistema politico. Nonostante non ci fossero candidati locali e quelli proposti dal Movimento fossero totalmente sconosciuti alla stragrande maggioranza degli elettori, sia il capoluogo che la provincia hanno votato in massa 5 Stelle, mandando in Parlamento i candidati scelti da Di Maio e trasformando Brindisi in uno dei capoluoghi pentastellati più solidi in Italia.
Ma un brindisino su due è davvero grillino?
Se così fosse, almeno uno tra chi scrive queste riflessioni e chi le sta leggendo ha votato per il M5S. E’ statistica, e anche qualcosa di più. Ma se davvero la metà dei votanti ha scelto di indossare i panni rigorosi e per certi tratti intransigenti dei 5 Stelle, alle imminenti Elezioni amministrative non ci potrebbe essere storia: chiunque fosse il candidato sindaco scelto nelle camere segrete di Roma, egli potrebbe vincere le prossime elezioni già dal primo turno, senza neanche arrivare al ballottaggio. E il M5S dovrebbe ottenere numeri tali da conquistare da solo la maggioranza e amministrare autonomamente il Comune di Brindisi per i prossimi cinque anni.
Perché se si è davvero grillini, non lo si può essere part-time.
C’è invece un’altra possibilità. Che buona parte di chi ha votato 5 Stelle, ritrovandosi alle urne e dovendosi confrontare questa volta con la scelta di un sindaco e di consiglieri comunali che governeranno la sua città (e che non potranno incidere sull’eventuale reddito di cittadinanza, vero cavallo di battaglia della campagna elettorale nazionale) tornino a scegliere secondo i canoni della politica tradizionale, orientandosi verso una delle coalizioni che si stanno delineando: centrosinistra, moderati, centrodestra. In questo caso sarebbe probabilmente uno di questi tre raggruppamenti a confrontarsi, al ballottaggio, con il candidato espresso dai 5 Stelle, per giocarsi la partita finale.
La netta affermazione del voto pentastellato a Brindisi è un segnale che le coalizioni in corsa per le prossime elezioni amministrative hanno il tempo di cogliere per adeguarsi e giocare le proprie carte, se ne saranno in grado. Dovranno convincere i cittadini di essere capaci di produrre reali cambiamenti, magari iniziando a prendere le distanze da personaggi che hanno inquinato la storia di questa città e che manovrano ancora sotto i riflettori o nelle retrovie. Le coalizioni dovranno farsi interpreti di questa necessità di cambiamento.
Altrimenti anche tra chi scrive questa riflessione e chi la legge, la prossima volta saremo in due ad aver votato M5S.