
La strategia dei discografici è nota: quando un cantante è in caduta libera, e rischia di finire per sempre nel baratro di una crisi irreversibile, tentano la carta dell’abbinamento con un artista ancora in auge per fare in modo che le qualità e la popolarità del secondo possano tirare fuori il primo dalle secche e riportarlo in auge. Qualche volta l’operazione riesce, altre no.
Lo stesso spirito da disperata ultima spiaggia sembra aleggiare sulla scelta operata da ciò che resta di Confindustria Brindisi di far svolgere l’annuale assemblea ordinaria delle aziende nella sala gate dei voli internazionali dell’aeroporto di Brindisi. Con la risibile giustificazione che si trattava dell’unico luogo dove organizzare un evento a vasta partecipazione rispettando il distanziamento previsto dalle norme anti-covid, il commissario Gabriele Lippolis e soprattutto il direttore Angelo Guarini hanno inteso presentare il bilancio consuntivo 2019 in un aeroporto ancora deserto.
La giustificazione appare risibile per due motivi: il primo è che Brindisi dispone in realtà di numerosi saloni (sia in strutture pubbliche che private) che possono ospitare convegni con un numero elevato di partecipanti, anche rispettando le norme del distanziamento sociale. Il secondo è che uno spazio così grande non sarebbe stato necessario vista l’esigua partecipazione all’assemblea da parte degli imprenditori ancora iscritti a Confindustria.
Il malcontento alimentato dalla cacciata del presidente Patrick Marcucci, e che sta via via convincendo numerosi imprenditori di prima fascia a non rinnovare l’iscrizione con Confindustria, rende sempre più traballante il ruolo di un’associazione che sembra aver perso quella credibilità che aveva conquistato nel primo decennio del Duemila e che l’aveva resa un interlocutore privilegiato e imprescindibile.
La pandemia ha aggravato una crisi economica che già attanagliava il comparto industriale brindisino che ora si trova a dover ripartire da una conduzione commissariale per altro affidata a Gabriele Lippolis (che di mestiere fa il gestore di uno stabilimento balneare) e che non ha l’esperienza né i requisiti necessari per essere un rappresentante credibile di aziende con fatturati a sette zeri e centinaia di dipendenti.
Si sa che Confindustria è alla ricerca di un vero imprenditore che possa far risalire la china in questo momento di sua grande difficoltà e per evitare che tante cancellazioni possano creare a breve seri problemi di bilancio.
L’assemblea nell’aeroporto si è svolta alla vigilia del ritorno nello scalo brindisino di Alitalia che dall’1 luglio ha ripreso i voli da Brindisi per Fiumicino e Malpensa.
Pochi e a costi spropositati. Ecco, proprio come Confindustria Brindisi.