Un primo miracolo c’è stato: il bimbo è venuto alla luce e sta bene. Il secondo si spera possa avvenire: che la sua mamma si risvegli dal coma e lo prenda tra le braccia.
Si respirano ansia e trepidazione nei reparti di Ostetricia e Rianimazione dell’ospedale Perrino dove i medici cercano di ribaltare la sorte di un destino che sembrava segnato: la giovane mamma, un avvocatessa mesagnese di 42 anni, all’ottavo mese di gravidanza, è stata folgorata da una scarica elettrica mentre faceva la doccia, giovedì sera, nella villetta di famiglia, in via Bartolo Longo, nella zona residenziale di Mesagne.
Fuori c’era un temporale e non si sa se un fulmine caduto sulla casa, oppure una dispersione nell’impianto elettrico domestico, abbiano provocato la folgorazione. La donna ha urlato e poi è caduta nella vasca, il marito, anch’egli avvocato, ha chiuso l’acqua ed è stato a sua volta raggiunto da una scossa elettrica più leggera. Quindi ha tentato di rianimare la moglie che aveva perso conoscenza ma non ci è riuscito. Ha chiamato i soccorsi e il destino ha voluto che un’ambulanza del 118 in quel momento si trovasse a pochi chilometri dalla sua abitazione, di ritorno da Brindisi.
I sanitari hanno tentato di stabilizzare la paziente e sono poi partiti a sirene spiegare verso il Perrino, preavvisando il pronto soccorso dell’emergenza. Nel reparto di Ostetricia, diretto dal dott. Paolo Amoruso, sono state allertate le due ginecologhe di turno, Margherita Cristina Vergatti e Mirella Serratì. Quando la paziente è giunta in ospedale, ancora priva di conoscenza, si sono accorte che il battito cardiaco del bambino stava rallentando e hanno deciso di intervenire immediatamente con un parto cesareo.
Il reparto è di secondo livello, ossia è dotato anche di una rianimazione neonatale e così appena venuto alla luce il bimbo, alla 34esima settimana di gestazione e del peso di 2.750 grammi è stato affidato alle cure della neonatologa Barbara Carlucci: è stato sottoposto a rianimazione, ma senza la necessità di essere intubato. Le sue condizioni vengono considerate buone.
Resta in coma indotto la mamma, seguita con attenzione dai medici del reparto di terapia intensiva.
Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i poliziotti del commissariato di Mesagne, guidatui dal dirigente Giuseppe Massaro, che hanno ricostruito l’accaduto confermando la prima ipotesi, ossia quella dell’incidente domestico.