Falsi braccianti per truffare l’Inps, 16 indagati. Anche il coordinatore Ncd-Ap

Sedici persone accusate di truffa all’ines per l’assunzione di quattordici falsi braccianti: notificato nei giorni scorsi l’avviso di conclusione delle indagini del pubblico ministero Valeria Farina Valaori. Tra queste l’ex consigliere comunale e coordinatore provinciale di Ncd-Area Popolare, Ciro Argese, e la moglie Madia Saponaro.
Secondo le accuse, un impiegato del Caf e il titolare di un’azienda ortofrutticola di Ceglie Messapica avrebbero assunto solo sulla carta 14 braccianti. Si tratta di Giovanni Ortolano, in qualità di titolare dell’azienda ortofrutticola, Ciro Argese, consulente dell’impresa e impiegato Caf, Madia Saponaro, Madia Curri, Lucia Gallone, Maria Grazia Gallone, Isabella Zaccaria, Nicola Boccardi, Vincenzo Zaccaria, Caterina Zaccaria, Anna Maria Epifani, tutti cegliesi, e di Florina Georgeta Apan, residente a Fasano, Annachiara Cafforio, residente a Grottaglie, Anna Ligorio e Rosalia D’Ippolito, residenti a Villa Castelli, Angela Di Coste, residente a Francavilla Fontana.
Le indagini svolte dalla Guardia di Finanza sono partite l’anno scorso e hanno setacciato l’attività svolta dall’azienda ortofrutticola e dal contabile dal 2012 al 2015. Secondo l’accusa imprenditore e consulente avrebbero assunto solo sulla carta i 14 lavoratori, tra cui la moglie di Argese, che a loro volta sarebbero riusciti a beneficiare indebitamente delle indennità erogate dall’Inps per un totale di circa 60mila euro.
I reati contestati riguardano registrazione e comunicazione all’Inps di assunzioni «mai avvenute», giornate lavorative «mai svolte», che avrebbero consentito ai presunti falsi braccianti agricoli di intascare senza alcun diritto disoccupazione agricola, malattia e assegni familiari.