Il Covid infetta i vip e il virus spaventa di meno

di GIANMARCO DI NAPOLI

Ricordate la primissima ondata di Covid? Si sapeva che l’epidemia era iniziata in Cina e così iniziammo a guardare con sospetto chiunque avesse i tratti asiatici, scattò il coprifuoco verso negozi e ristoranti orientali, il governatore Zaia attribuì addirittura il coronavirus al vizio dei cinesi di mangiare topi vivi. Associammo immediatamente il virus a qualcosa che avesse a che fare con la miseria, la scarsa igiene e con malsane abitudini alimentari. Il Covid insomma era visto non solo come un virus pericoloso (in realtà non si sapeva ancora quanto fosse devastante) ma era una malattia che in qualche modo pareva arrivare dai bassifondi della società e quindi doppiamente odioso, un nemico da evitare a da augurarsi di tenere lontano il più possibile. Non faceva solo paura, insomma, ma anche un po’ schifo.

La seconda ondata di Covid, quella delle ultime settimane, ha avuto un esordio totalmente diverso: complice il perverso sistema mediatico, sembra che ad ammalarsi non siano stavolta i poveracci ma soltanto i vip, quelli le cui vite sono monitorate quotidianamente da milioni di follower che – attraverso i social- hanno l’illusione di condividere con loro un’esistenza da sogno, quasi sempre nel mondo dello spettacolo o della moda.
Dai cinesi che mangiano i topi crudi si è passati a Cristiano Ronaldo, Flavio Briatore, Zlatan Ibrahimovic, Valentino Rossi, Federica Pellegrini e decine di altri personaggi dello star system che annunciano la malattia, quasi sistematicamente priva di sintomi e superata senza conseguenze in pochi giorni. Il Covid diventa per loro occasione di nuove stories pubblicate su Instagram, con la stessa leggerezza delle gravidanze annunciate via social dalle influencer.

I morti di fame sembra che non si ammalino più, confinati nelle sterili e anonime statistiche diffuse quotidianamente dalle Asl, nelle corsie dei reparti di terapia intensiva che hanno ripreso a riempirsi e non si sa per quanto potranno reggere.
Forse in questa ondata di incoscienza globale che coinvolge in questi giorni tante persone che rifiutano di applicare le prescrizioni minime per evitare di ammalarsi, c’è – inconsapevolmente o meno – la folle percezione che in fondo se si contagiano i vip (e poi guariscono) il virus male che vada renderà un po’ vip anche loro.
In questo momento le “star”, vere e presunte, dovrebbero impegnarsi a sensibilizzare i loro follower. Anche e soprattutto se si ammalano, facendo capire che di Covid si può morire, atrocemente, pure se si hanno i soldi per pagare i migliori medici ed evitare le corsie degli ospedali.
Anche se non si mangiano topi crudi.