Il direttore generale della Asl non sia valutato con la calcolatrice

Apprendiamo che i direttori generali delle Asl pugliesi sono “sotto esame” da parte della giunta regionale, tra questi c’è anche il dg della Asl di Brindisi, Giuseppe Pasqualone. I direttori generali sono veri e propri manager e dunque è legittimo che i criteri di valutazione sul loro operato siano condizionati dal raggiungimento degli obiettivi economici e finanziari che ogni grande azienda si pone annualmente.

Ma l’emergenza dell’ultimo anno, legata all’epidemia Covid 19, ha attribuito ai direttori generali un ruolo ben più rilevante (e tutt’altro che commerciale) che si intreccia drammaticamente con la gestione di decisioni importanti le quali spesso determinano la sopravvivenza o meno dei pazienti, oltre che il rischio minore o maggiore dei contagi all’interno delle strutture sanitarie.

Le premesse degli ultimi giorni per altro sono preoccupanti e c’è il rischio concreto che nell’inverno che ci apprestiamo ad affrontare la Puglia possa essere colpita dal Covid in modo molto più aggressivo rispetto all’anno precedente.

Il ruolo dei direttori generali delle Asl sarà ancora più determinante nella gestione di emergenze che potrebbero essere più complesse e che richiedono manager in grado di affrontarle lucidamente.

Valutare la loro eventuale conferma solo basandosi su dati ragionieristici, non prendendo in considerazione possibili gravi errori commessi nel corso di un’emergenza Covid che era ben meno grave rispetto a quella di altre regioni, sarebbe di imprudente superficialità.

La giunta regionale dovrebbe in questo caso dunque, nel decidere se confermare o meno i direttori generali,  mettere da parte la calcolatrice e assumere decisioni in cui in primo piano ci sia la salute dei cittadini (brindisini in questo caso) e non le casse, per altro da sempre bucate, dell’azienda.