Il giudice Galiano lascia il carcere dopo 4 mesi: domiciliari in Abruzzo

Ha ottenuto gli arresti domiciliari il giudice civile di Brindisi, Gianmarco Galiano, arrestato lo scorso 28 gennaio insieme ad altre cinque persone nell’ambito di un’inchiesta della procura di Potenza su una presunta associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari, abuso d’ufficio, falso in atto pubblico, riciclaggio e autoriciclaggio.

Galiano era l’unico degli indagati, raggiunti da misura cautelare, ad essere ancora in carcere: in cinque hanno già ottenuto i domiciliari, mentre una sesta persona è tornata in libertà dopo l’interrogatorio di garanzia. Il gip Lucio Setola ha accolto l’istanza di sostituzione della misura formulata dal legale Raul Pellegrini e ha ritenuto, nonostante la persistenza di gravi indizi e del pericolo di reiterazione del reato, che l’indicazione di un luogo “lontano dai contesti ambientali in cui è maturata la vicenda” rende possibile tutelare le esigenze cautelari con una misura meno afflittiva.

Il giudice civile ha scelto di trasferirsi a Civitella del Tronto (Teramo).

Secondo l’accusa Galiano avrebbe incassato parte dei risarcimenti concessi dalle assicurazioni in giudizi civili. i parla di una causa del 2007 sulla morte di una ragazza di 23 anni, e di un giudizio riguardante un bambino nato con traumi permanenti per colpa medica. Nel primo caso 300mila euro sarebbero stati messi a disponibilità del giudice attraverso il conto intestato alla suocera, indagata a piede libero. Nel secondo si tratta di 150mila euro.

Le indagini si sono anche concentrate su un giro di sponsorizzazioni che ruotavano attorno ad imprese sportive della barca del magistrato e a presunte consulenze fittizie in tribunale.