Il legame tra il7 e i suoi lettori il successo più inebriante: insieme da 100 settimane

Un giornale, inteso come “pubblicazione a stampa, composta da un numero variabile di pagine, che fornisce notizie di politica, economia, cronaca, attualità, cultura, spettacolo e sport”, così come da definizione della “Treccani”, è ormai considerato un prodotto retro, apparentemente sovrastato da strumenti di divulgazione molto più tecnologicamente evoluti che hanno reso persino la tv e la radio meri accessori di un’informazione che viaggia alle velocità siderali di un post, di un tweet, di un whatsapp.
I giornali “cartacei” chiudono o se restano aperti agonizzano, barcollano, tentano di sopravvivere ostinatamente. In questi ultimi mesi alcune testate prestigiose sono scomparse dalle edicole e altre tentano, soprattutto grazie all’orgoglio e alla determinazione dei giornalisti (vedi i colleghi della Gazzetta del Mezzogiorno) di sopravvivere in attesa di tempi migliori.
Così se un piccolo settimanale di provincia come “il7” arriva a celebrare il suo centesimo numero, questo deve essere considerato un piccolo miracolo. Non casuale, certo. Perché il giudizio del lettore è spietato e determinante, anche se un giornale è distribuito come il nostro in maniera gratuita.
L’interesse, l’affetto, il legame creato con il pubblico in questo caso non si misurano dal numero di copie vendute, ma dalla voracità con cui il lettore attende di entrare in possesso della sua copia, dalle attestazioni di stima che si raccolgono per strada, nei bar, quasi sempre da persone sconosciute che vogliono testimoniare semplicemente la loro condivisione, il loro compiacimento, quel sentirsi parte di un settimanale che viene alimentato dai suoi stessi lettori.
In questi mesi abbiamo compiuto due scelte coraggiose. La prima, la più onerosa, l’ha fatta l’editore: quella di rinunciare al prezzo di copertina con cui questa pubblicazione aveva iniziato il suo percorso e di offrire il giornale gratuitamente. Oltre tremila copie cartacee cui si affiancano le circa diecimila che viaggiano ogni settimana sui supporti digitali, attraverso Whatsapp e Telegram, sempre gratuitamente. In questo modo “il7” è diventato il giornale cartaceo più diffuso e letto della provincia di Brindisi.
Uno sforzo economico notevole che l’editore ha deciso di affrontare con l’unico, nobile, obiettivo di garantire un giornale profondamente radicato nel territorio, in grado di approfondirne in maniera obiettiva e libera pregi e difetti, ma anche di mostrarne angoli sconosciuti e far conoscere personaggi che lavorano spesso dietro le quinte ma rendono la nostra provincia speciale.
La seconda scelta coraggiosa l’ha compiuta la redazione. Quando un giornale viene distribuito gratuitamente e non si ha la frenesia di doverlo scrivere con notizie che lo facciano vendere, si ha la tendenza a realizzare un prodotto riempitivo, piatto, privo di idee e di grinta. Noi abbiamo fatto la scelta opposta: consapevoli della responsabilità di essere divenuti il giornale più diffuso abbiamo deciso di realizzarlo ogni settimana con il meglio delle nostre risorse, impegnandoci a offrire notizie esclusive, approfondimenti documentati, storie lontane da quelle proposte sul web e quasi sempre appiccicate sui giornali quotidiani.
Non è stato difficile farlo perché questo giornale può vantare con orgoglio alcune tra le migliori penne in circolazione, ma soprattutto una squadra appassionata che considera il giornalismo non solo una professione ma anche una missione.
I giornali cartacei sono come i dischi di vinile: sembrano antichi, fuori moda, ingombranti, poco maneggevoli e la puntina qualche volta può saltare. Ma la musica che ne viene fuori è tutta un’altra cosa.