La pistola d’oro con cui il cantante neomelodico catanese Niko Pandetta ha minacciato, durante una diretta web, un consigliere regionale campano, sarebbe una bomboniera ricevuta a Brindisi durante la festa per una cresima in cui si era esibito. E’ stato lo stesso cantante, ora indagato dalla procura di Catania per concorso esterno in associazione mafiosa, a rivelarlo nel corso di un interrogatorio davanti ai magistrati siciliani ai quali ha dichiarato di essersi pentito di aver dedicato una canzone allo zio boss.
La moda delle pistole dorate usate come bomboniere per battesimi, comunioni e cresime, si è consolidata negli ultimi anni in Campania: la riproduzione dell’arma, laccata in oro, è realizzata da un’azienda napoletana che produce ceramiche ed è subito diventata un cult in certi ambienti contigui con la malavita. Tantissime le famiglie che l’hanno ordinata, tramite social, al prezzo di venti euro l’una. Ma non si avevano notizie che la mode avesse coinvolto anche famiglie brindisine.
Niko Pandetta è soprannominato il neomelodico del 41 bis da quando dedicò una canzone allo zio Salvatore Cappello, boss mafioso detenuto in carcere dal 1993.
Interrogato dai magistrati di Catania Pandetta si è detto pentito di aver inneggiato alla mafia sostenendo che all’epoca era – si fa per dire – alle prime armi e voleva ammaliare il pubblico giovanile.
Oltre alle esternazioni in tv, fra cui l’ammissione di aver finanziato il suo primo cd con i soldi di una rapina, a Pandetta vengono contestati dalla procura di Catania altri episodi. Tra cui le minacce al consigliere regionale campano Francesco Emilio Borrelli, quando mostrò una pistola durante una diretta Facebook.
Ai magistrati ha spiegato che il politico aveva reso dichiarazioni pesanti contro la sua famiglia e che si era sentito colpito nei sentimenti. Poi ha voluto tranquillizzare: La pistola però non era vera e funzionante, in quanto si trattava di una bomboniera. Me l’hanno regalata a un evento, una cresima a Brindisi, e la signora che me l’ha regalata mi ha chiesto di promuoverla per farle pubblicità.