«Il reparto di Oculistica del “Perrino”, un fiore all’occhiello per il nostro Sud»

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un paziente dell’ospedale Perrino di Brindisi.

Buongiorno alla Redazione, mi chiamo Agostino Mauro, sono un libero professionista di Caserta, in vacanza come mio solito da diversi anni a Ostuni. Ho ritenuto opportuno inviare questa mia breve missiva alla vostra Redazione, dopo avere letto un articolo su un quotidiano del 24 agosto sulla sanità pugliese. 
In verità la mia è una testimonianza diametralmente opposta è positiva. 
Mentre trascorrevo le mie vacanze, liete e spensierate nella Citta Bianca, ho subito il distacco della retina di un occhio. In modo causale, Brindisi è geograficamente più vicino come plesso ospedaliero rispetto a quello di Bari, mi sono recato all’ospedale Perrino, al pronto soccorso dove, nonostante una notevole calca, rappresentato il mio problema come di routine, venivo nel giro di pochi minuti accompagnato al settimo piano dell’ospedale al reparto di oculistica. Era il sabato dopo Ferragosto, non so se mi spiego. Qui sono stato prontamente visitato da due medici di turno che mi hanno democraticamente imposto il ricovero, da me subito accettato, stante la pericolosità dell’accaduto. Stesso il giorno del ricovero, ed era sabato quasi pomeriggio, venivo avviato per una serie di esami preparatori all’intervento, come di routine, incontrando nel reparto di cardiologia e anestesiologia, due dottoresse disponibili e competenti, che mi hanno posto in evidenza alcune mie criticità, dando istruzioni ai colleghi per la loro cura; il tour si è completato con la effettuazione di altri esami radiologici ecc. come da protocollo, penso. Tutto con perfetta sincronia.
Il meglio del trattamento, però mi è stato riservato in Reparto di oculistica,  dove un personale paramedico competente e garbato e ben guidato da una Capo Sala a dir poco eccezionale, con la capacità innata di far nascere immediatamente un “meraviglioso”  rapporto con i pazienti tutti, semplicemente una persona per bene e dal piglio umano, la quale, ripeto, con il suo saper fare  ha contribuito ad  alleviare un mio smarrimento personale che l’episodio mi aveva provocato, con tutte le riflessioni che ogni essere umano compie in momenti difficili della propria esistenza.
Il martedì mattina, con urgenza viene svolta  la  seduta  operatoria, presieduta da quello che io ritengo, a dir poco,  un validissimo professionista, fiore all’occhiello della sanità italiana non penso affatto solo pugliese, ma italiana cui sono stato  affidato,; parlo del dott. Marco Leozappa, uomo delle vostre Terre, ma con uno stile di  comportamento e con una professionalità che nessun omologo non solo Veneto, ma forse neanche asburgico o teutonico saprebbe avere. 
Un medico con gli attributi, in sintesi.
Il giovedì dopo i controlli costanti nelle ore che mi sono stati eseguiti, non ultimo quelli attenti e meticolosi del Primario del reparto, rientrato il giorno dopo dal mio intervento dalle sue ferie, io sono stato dimesso, con un programma di controlli che mi spingono,  con la mia famiglia ad essere ancora in Puglia per diversi giorni.
Concludendo, alla Politica il suo compito, ai professionisti della Sanità il loro, ai Giornalisti e ai difensori della libera comunicazione il compito di contribuire allo sviluppo di una sana e reciproca  sinergia tra queste Istituzioni, di cui trarrà beneficio principalmente il Cittadino, che un giorno potrebbe essere un Politico stesso, un medico e/o un Giornalista o un Magistrato al quale poi certe faccende inesorabilmente vanno a finire, perché a tutti può capitare di avere una disavventura e se tutto funziona, vi assicuro che è molto meglio rispetto al piacere poi di lamentarsi,  di denunciare o quant’altro  dopo che la cosa non ha funzionato bene. 
Viva il sud e viva la sana Sanità che funziona e la gente che contribuisce a farla funzionare con abnegazione e sacrificio.  
Con viva cordialità. 
Agostino Mauro