La vicesindaca si dimette: storia di un brevissimo amore (con il Pd)

L’avventura di Rita De Vito, agguerrita preside del “Ferraris”, nominata d’emblée vicesindaca di Brindisi, si è conclusa con una lettera di dimissioni consegnata nel pomeriggio di mercoledì 17 ottobre nelle mani di Riccardo Rossi. Il passo finale era nell’aria da giorni, stante la cortina di ghiaccio calata in maniera irreversibile tra la De Vito e il Pd, ossia il partito che l’aveva individuata e scelta per rappresentarlo in giunta.
Il temperamento della De Vito, messo in mostra anni fa combattendo con ardore al fianco dei suoi studenti per ottenere la messa in sicurezza e la riapertura della scuola che rischiava di crollare, aveva convinto il Pd brindisino (e in particolare il segretario cittadino Francesco Cannalire) che potesse essere la persona giusta per assumere deleghe importanti come Integrazione sociale, Immigrazione e ovviamente scuola. Una fiducia talmente forte da farle ottenere, nonostante fosse priva di qualsiasi esperienza politica e non avesse neanche partecipato alle elezioni amministrative, la carica di vicesindaco.
Ma probabilmente proprio quella stessa indole che ne aveva innescato una bruciante carriera politica, ne ha sancito il rapido declino, determinato – pare – da una quasi totale mancanza di comunicazione non solo con il partito che l’aveva scelta ma anche con gli altri esponenti della maggioranza.
La prima “crisi” era avvenuta pochi giorni dopo l’insediamento dell’Amministrazione comunale quando la De Vito aveva in qualche modo messo in dubbio il controllo dell’ordine pubblico dopo un episodio di cronaca avvenuto a Brindisi: due ragazzini si erano scagliati contro la polizia intervenuta per l’incendio di un ciclomotore. In quell’occasione aveva dichiarato alla stampa: “Ho chiesto diverse volte al prefetto, ai rappresentanti delle forze dell’ordine di incontrare i giovani e parlare con loro perché hanno una posizione distaccata e distante. Non bisogna limitarsi alle feste comandate e agli incontri formali”.
Le parole della vicesindaca avevano innescato una risposta piuttosto piccata da parte del prefetto Valerio Valenti il quale aveva assicurato che la situazione era ampiamente sotto controllo e che il rapporto con i giovani era una priorità per tutte le forze di polizia presenti sul territorio.
La piccola crisi istituzionale era rientrata ma alla De Vito era stato fatto presente che nel suo nuovo ruolo parlava a nome dell’Amministrazione e non della scuola che dirigeva precedentemente.
Ma è nell’ambito delle questioni amministrative specifiche alle sue deleghe che la De Vito avrebbe dimostrato una scarsa “diplomazia” e soprattutto una scarsa propensione (trapela da palazzo di Città) a condividere le decisioni con il resto della giunta e, ovviamente, con il gruppo politico di riferimento.
Dissidi erano nati al tavolo dell’integrazione scolastica dove sembra che la De Vito avesse espresso la volontà di ridurre il personale, giudicandone una parte non all’altezza dei ruoli rivestiti. E anche sulla questione mensa dove la sua mediazione – secondo i bene informati – avrebbe allontanato temporaneamente le posizioni dell’azienda da quella dei lavoratori. Situazione che per fortuna si era poi risolta con un accordo migliorativo sia per i dipendenti che per la qualità del servizio.
Ulteriori polemiche interne sembra fossero nate anche nei giorni caldi in cui si discuteva dell’opportunità di collocare al rione Casale il piccolo centro d’accoglienza per i minori extracomunitari.
Da settimane insomma i rapporti tra la De Vito e il Pd erano azzerati: il partito, impostato sulla condivisione quasi maniacale di qualsiasi iniziativa amministrativa, era totalmente rimasto spiazzato dalle decisioni assunte dalla vicesindaca, soprattutto in considerazione del fatto che non fossero condivise neanche dal resto della maggioranza. E anzi creassero problemi di equilibri interni.
A far saltare il tappo, nelle ultime ore, è stato il tavolo per la presentazione del Piano sociale di zona 2018-2020 che definisce gli interventi dei Servizi sociali. La De Vito avrebbe deciso di procedere contravvenendo addirittura a direttive precise del sindaco.
Nel pomeriggio di lunedì, stando alle indiscrezioni, il segretario del Pd, Francesco Cannalire, ha preannunciato al sindaco la sfiducia del partito nei confronti della De Vito. Sfiducia confermata in un incontro tra il gruppo consiliare e Rossi nel pomeriggio di martedì. Messa al corrente della situazione alla vicesindaca non è rimasto che presentare una garbata lettera di dimissioni.