L’exploit di Rossi: disinnescati i Grillini, ricompattata la Sinistra. Con un regista silenzioso

(gdn) Si aspettava l’esplosione del M5S e invece il ruolo di sfidante alla super coalizione del centrodestra di Roberto Cavalera tocca a Riccardo Rossi e a un centrosinistra miracolosamente ricostruito a Brindisi dopo il tracollo di Fernando Marino e la debacle nazionale.
Dietro l’affermazione clamorosa di Rossi c’è anche e soprattutto il lavoro silenzioso e oculato del segretario cittadino del Pd, Francesco Cannalire, che ha preso un partito devastato dalla sconfitta e i cui dirigenti locali si erano distinti per incapacità politica e relazionale e l’ha trasformato in un piccolo laboratorio in cui sono state concentrate le poche risorse che erano rimaste per tentare una ricostruzione. In antitesi persino alle linee nazionali e scollato dal potere di Michele Emiliano.
Decisiva è stata la scelta di puntare su Riccardo Rossi, grillino antesignano, ambientalista, un tempo candidato sindaco per spirito d’opposizione. E soprattutto decisiva è stata la tempistica. L’accordo con Rossi è stato chiuso a febbraio ma era già cosa fatta da alcune settimane, ben prima delle elezioni politiche. Una scelta ispirata da Cannalire e che aveva preso in contropiede persino i dirigenti provinciali dei piani alti e i parlamentari uscenti: “Abbiamo optato per la linea della fermezza. Dovevamo inviduare il nostro candidato prima che la prevedibile debacle nazionale potesse in qualche maniera affossare il nostro progetto di ricostruzione”, spiega Cannalire.
La scelta di Rossi aveva spiazzato persino una parte del Pd contro il quale in passato l’ingegnere aveva preso posizione duramente. Ma si è rivelata decisiva per andare ad attutire la temuta ondata grillina. Con la lista Brindisi Bene Comune (il movimento di Rossi) e “Ora tocca a noi”, costituita da studenti giovanissimi, la coalizione ha disinnescato il voto ai grillini. L’alleanza con Liberi e Uguali (che non etra riuscita neanche a livello nazionale) ha assicurato quel ricompattamento della sinistra che mai era stato realizzato a Brindisi dai tempi della fine del Pci.
“Abbiamo scelto di non fare calare leader nazionali a chiusura della campagna elettorale perché noi abbiamo bisogno di discutere e proporre agli elettori le nostre questioni quotidiane. Non abbiamo bisogno di passerelle”.
I circa nove punti che separano in questo primo round Rossi da Cavalera sono pochi e si sa che al ballottaggio tutti i valori possono essere ribaltati, anche perché sembra improbabile che la destra, contro cui Cavalera ha sostenuto una battaglia durissima, possa ora decidere di supportarlo, mentre è verosimile che l’elettorato grillino possa ripiegare proprio su Rossi. La partita è tutta aperta. Si torna alle urne il 24 giugno.