di Alessandro Caiulo per IL7 Magazine
La causa di beatificazione del Servo di Dio Matteo Farina, il giovane brindisino morto nove anni addietro in fama di santità, ha compiuto in questi giorni un altro importante passo avanti.
La postulatrice Francesca Consolini, che dall’estate del 2016 si sta occupando dell’istruttoria del processo di beatificazione, il quale ha già superato la fase diocesana ed è approdata a giugno dello scorso anno a Roma, ha fatto sapere che si è conclusa la parte più laboriosa del cammino romano della causa di Matteo con la redazione, la stampa e protocollatura della “ Positio”, vale a dire il volume che contiene lo studio sulla vita, l’esercizio delle virtù e la fama di santità di Matteo e dove sono concentrati in 795 pagine gli oltre duemila documenti che la Curia di Brindisi ha inviato in Vaticano.
La “Positio” è un testo fondamentale in una causa di beatificazione, dal momento che analizza e studia la figura del Servo di Dio nella sua interezza, ripercorrendone la vita giorno per giorno e valutandone la chiamata alla santità sulla base delle deposizioni processuali di quanti lo hanno conosciuto più da vicino e sono stati sentiti come testimoni nel Processo Informativo Diocesano.
Si pone l’accento anche su altre testimonianze, raccolte dopo la sua morte, sui suoi scritti e tutta quanta la documentazione disponibile che riguarda la sua vita.
Ovviamente non è un libro il cui contenuto può essere divulgato prima del pronunciamento della Chiesa sull’esercizio eroico delle virtù da parte di Matteo.
Questo volume, scritto personalmente dalla dott.ssa Consolini, è una tappa fondamentale per il cammino della causa di beatificazione di Matteo in quanto sarà esaminato dal Collegio dei Teologi della Congregazione delle Cause dei Santi e dai Cardinali e Vescovi che costituiscono la Congregazione stessa, al fine di riconoscere l’esercizio dell’eroicità delle virtù del Servo di Dio, riconoscimento che aprirebbe la porta alla beatificazione a Matteo Farina; perché si giunga alla bratificazione sarà poi necessaria l’approvazione di un miracolo attribuito all’intercessione del Servo di Dio; miracolo che sarebbe già al vaglio dalle autorità ecclesiastiche e che pare riguardi una prodigiosa guarigione inspiegabile per la scienza.
La dott.ssa Consolini dichiara “per me è stata una gioia grande ripercorrere la vita di questo giovane amico e metterne in luce l’esercizio eroico delle virtù. Più che un lavoro sono stati momenti di grazia e di comunione con Matteo che via via è diventato sempre più parte della mia vita e mi accompagna ogni giorno con il suo sorriso”.
Già, il suo sorriso, è quello che rimane impresso in quanti hanno conosciuto direttamente Matteo o anche indirettamente attraverso i suoi scritti, le sue poesie o i racconti dei suoi amici, tanto che a Brindisi per i tanti giovani e meno giovani che si recano nella Cattedrale di Brindisi a sostare in preghiera nel luogo in cui sono attualmente custoditi i suoi resti mortali, Matteo è già Santo, il Santo del sorriso.
Non a caso sul frontespizio della “Positio” vi è la foto di Matteo che sfoggia un sorriso splendente mentre suona la chitarra: “ho scelto questa fotografia- continua la postulatice – perché si sceglie sempre una immagine che subito, all’inizio del volume, dia l’idea del Servo di Dio e ho scelto questa bella foto che lo ritrae nel pieno della gioia di vivere, con la chitarra che amava tanto, il sorriso pulito, gli occhi limpidi. Matteo è stato così: se lo guardiamo ci sembra dire: vieni con me, non avere paura, è bello vivere con Gesù, la vita è un dono sempre, guarda avanti. Mi vengono in mente alcune espressioni che Papa Francesco ha scritto nella esortazione “Gaudete et exultate”, a partire dal titolo stesso: godete ed esultate. Condividiamo dunque la gioia del passo avanti nella causa di Matteo, ma soprattutto, ogni tanto, guardiamo la sua immagine e nel suo volto di giovane pieno di gioia vera, ancorata a Cristo e alle Beatitudini essenza della santità, facciamo il pieno di ottimismo, voglia di vivere bene, gratuità, pace del cuore, giovinezza dell’animo che non invecchia con il passare degli anni e andiamo avanti”
Ed oramai la sua fama di santità ha da tempo superato i confini cittadini, regionali ed anche nazionali: basti pensare che a Montecosaro, nelle Marche, di recente, hanno inaugurato un oratorio parrocchiale a lui intitolato e che sempre più spesso comitive di giovani provenienti da ogni dove, in occasione di ritiri, pellegrinaggio o campi scuola, si recano in Duomo per sostare in preghiera e meglio conoscere la sua vita.
Domenica scorsa, inoltre, quando da Brindisi in occasione della Carta di Leuca, è partito il cammino dei giovani verso Roma per il Sinodo dei Giovani e per incontrare papa Francesco, il centro della città è stato invaso dalla gioiosa presenza di quasi quattrocento ragazzi provenienti da vari paesi che si affacciano sul Mediterraneo e l’accoglienza dell’arcivescovo mons. Domenico Caliandro è avvenuta in Cattedrale, dove riposano le spoglie di Matteo Farina : per l’occasione il parroco, Don Mimmo Roma, ha presentato a questa variopinta ed entusiasta assemblea la figura di Matteo, giovane fra i giovani; l’amico di sempre di Matteo, Roberto Petrachi, ha arricchito questa testimonianza alla luce del suo vissuto con lui, facendo conoscere a centinaia di ragazzi la figura di questo giovane e spargendo nei loro cuori il seme della sua santità.