Nigro: «Più pedoni e meno auto: Mesagne deve diventare città europea»

Più che un’intervista, è una chiacchierata itinerante, mentre da via Galvani, dov’è situato da qualche anno il comando della Polizia Locale di Mesagne ci spostiamo verso Palazzo Celestini, sede del Municipio: il dottor Teodoro Nigro, dal 22 dicembre scorso a Mesagne in qualità di comandante dei vigili urbani, dopo la lunga esperienza a Brindisi e una più breve a Cisternino, passeggia con piacere per le strade della cittadina messapica, rifiutando l’auto che i suoi agenti gli mettono a disposizione. Ama camminare a piedi, nella convinzione che sia l’unico modo per familiarizzare con la cittadinanza, prendere confidenza con il territorio e comprendere appieno le esigenze e i limiti della realtà nella quale si trova ad operare.
Comandante, lei è nell’esercizio delle sue funzioni soltanto da qualche settimana: che impressione ha avuto della realtà cittadina?
“Frequentavo Mesagne da turista, per lo più estivo, per cui ne avevo una conoscenza limitata. L’ho sempre trovata una cittadina vitale ed effervescente (anche dal punto di vista del traffico veicolare, che mi pare molto intenso!), ma stando qui ogni giorno ho compreso che si tratta di una realtà in considerevole espansione. Sono colpito dal dinamismo culturale e imprenditoriale dei mesagnesi, dal loro spirito di iniziativa e dalla loro capacità di accogliere chi viene da fuori”.
Quali ritiene che siano le criticità sulle quali intervenire e quali, di conseguenza, le priorità della Polizia Locale?
“Certamente la mancanza di completamento delle circonvallazioni impone, in alcune zone, il passaggio per le arterie cittadine e questo, inutile negarlo, congestiona la circolazione, specie nelle ore di punta. A questa criticità, che è pressoché quotidiana, si aggiunge, in periodi più specifici, l’incremento turistico, che comporta tutta una serie di emergenze da trattare con la dovuta competenza e il dovuto impegno: dal parcheggio selvaggio, che limita la fruizione degli spazi comuni e i diritti delle categorie sociali più svantaggiate, alle consuetudini poco ortodosse nell’occupazione del suolo pubblico. La nostra responsabilità, come Polizia Locale, sta nel supportare l’amministrazione comunale in un’ottica di collaborazione con la classe politica, i cittadini e i rappresentanti delle forze dell’ordine presenti sul territorio, con i quali, prendendo contatti immediatamente dopo essermi insediato, ho instaurato un’ottima intesa nell’interesse della città. Avremo mano ferma, pur nel rispetto dei diritti dei singoli e delle attività commerciali”.
Anche in considerazione della sua esperienza a Cisternino, qual è la sua personale posizione a proposito della chiusura al traffico del centro storico, fortemente caldeggiata da una consistente parte della cittadinanza?
“Sicuramente l’esperienza della Valle d’Itria evidenzia come il borgo esclusivamente pedonale sia fortemente attrattivo per i turisti, per quanto i centri storici di quei comuni abbiano caratteristiche diverse rispetto a quello di Mesagne” chiarisce, mentre con occhio non proprio benevolo osserva le auto in sosta in piazza IV Novembre e, giunti in piazza Commestibili, si informa sul mercatino del lunedì. “Penso che non sia possibile far coesistere il traffico pedonale con le auto in sosta e quelle in circolazione. Bisognerebbe fare lo sforzo di accettare una nuova visione del borgo antico e progressivamente aprire ad una sensibilità ecologica europea e liberarsi dall’utilizzo schiavistico del veicolo, che spesso viene adoperato anche per gli spostamenti minimi. In ogni caso, quale che sarà la scelta dell’amministrazione comunale (predisporre ztl o una vera e propria area pedonale), valutando le opportune eccezioni e deroghe, anche in rapporto alle stagioni, il Comando darà il supporto necessario”.
Ciò che i cittadini lamentano con più frequenza è l’assenza della Polizia Locale sul territorio, non soltanto in funzione di vigilanza ma anche in funzione di tutela della cittadinanza. C’è un problema di mancanza di unità o è una questione di organizzazione del lavoro?
“Ritengo che si tratti principalmente di una questione di approccio: sin dai primi giorni del mio mandato ho chiesto agli agenti di pattugliare le strade, non soltanto con l’automezzo, ma anche a piedi, perché la gente sappia che la Polizia Locale è presente e che sui nostri uomini è possibile fare affidamento, compatibilmente con le funzioni che la legge ci attribuisce. Questa buona pratica sarà chiaramente incentivata nei momenti topici della vita cittadina e nei periodi in cui i flussi turistici sono notoriamente più intensi. Inoltre, proprio in questi giorni, in un’ottica di prevenzione della incidentalità stradale anche extraurbana, abbiamo intensificato la presenza dei nostri agenti sulla Statale 7 a presidio dell’apparecchiatura di autovelox, per rendere più penetranti i controlli della velocità”.
Quali sono, secondo lei, le qualità che un buon comandante di Polizia Locale deve avere?
“Conoscenza del territorio e ascolto dei cittadini”, risponde senza esitare. “Pensi che sabato sera, per avere un’idea più precisa di quale fosse la situazione della viabilità, in particolar modo nel centro storico, sono venuto a Mesagne intorno alle 23 e ho fatto un giro a piedi”.
Mostra le immagini scattate con il suo cellulare: piazza Criscuolo, uno degli angoli più caratteristici della città con il borgo antico a forma di cuore, è quasi del tutto occupata da veicoli in sosta, così come l’ovoidale piazza Vittorio Emanuele, circondata da auto posizionate anche di sbieco, nonché i vicoletti nei quali stazionano le macchine dei residenti. “In questa passeggiata notturna” aggiunge, ho scoperto con piacere che i selfie nel centro storico di Mesagne fanno tendenza, soprattutto con lo sfondo del torrione del castello e delle piazze più belle”.
Da qui a un anno come immagina Mesagne? Le è consentito sognare…
“Se posso sognare”, sorride, “allora le dico che immagino Mesagne diventare un punto di riferimento turistico per tutta la Puglia. La immagino pacificamente invasa dai croceristi italiani e stranieri che approdano a Brindisi e, spingendosi nell’entroterra, si trattengono qui, attratti dalle bellezze storico-architettoniche, dalla tradizione enogastronomica, dagli eventi culturali, artistici e ludici. Il tutto in un centro storico a misura di pedoni, in cui la Polizia Locale circola in bicicletta, moto e, perché no, in auto elettrica”.