La procura di Brindisi ha chiesto il rinvio a giudizio, con l’accusa di abuso d’ufficio e falso ideologico, per gli ex sindaci di Brindisi Mimmo Consales e Angela Carluccio.
Secondo le ipotesi accusatorie, avrebbero provocato un ingiusto vantaggio a una dipendente comunale, Maria Rosaria Rubino, oggi in pensione ed estranea all’inchiesta, conferendole un incarico che comportava il mutamento della posizione economica, conferito senza una procedura ad evidenza pubblica. L’udienza preliminare è fissata per il 17 gennaio prossimo.
Le indagini, condotte dai carabinieri del Nas e coordinate dal pm Pierpaolo Montinaro, sono state avviate dopo un esposto di due ex consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, Stefano Alparone ed Elana Giglio. Il Comune di Brindisi è ritenuto dalla procura persona offesa: potrà costituirsi parte civile.
Secondo l’accusa i due avrebbero intenzionalmente procurato un ingiusto vantaggio alla dipendente mediante la variazione del profilo di responsabilità della stessa, avvenuto mediante la nomina a tempo determinato a dirigente dell’Ufficio di piano dell’Ambito territoriale Brindisi 1, adottata con decreto sindacale e poi rinnovata con successivi provvedimenti (solo nel caso di Consales), consentendo così il mutamento della posizione economica da D3 (categoria che identifica il livello di professionalità nella pubblica amministrazione) a dirigente, con conseguente aumento dello stipendio. Ciò, secondo l’accusa, in violazione delle norme degli enti locali che stabiliscono che i dirigenti devono essere nominati attraverso una procedura ad evidenza pubblica.
Le indagini, condotte dai carabinieri del Nas e coordinate dal pm Pierpaolo Montinaro, sono state avviate dopo un esposto di due ex consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, Stefano Alparone ed Elana Giglio. Il Comune di Brindisi è ritenuto dalla procura persona offesa: potrà costituirsi parte civile.
Consales è difeso dall’avvocato Massimo Manfreda (foto sotto), alla Carluccio è stato nominato come legale d’ufficio Alessandro Renna.