Porto, il pm chiede l’arresto di Patroni Griffi e Di Leverano. Il gip respinge

Il sostituto procuratore Raffaele Casto ha chiesto gli arresti domiciliari per il presidente dell’Autorità Portuale Ugo Patroni Griffi e per il dirigente dello stesso ente Francesco Di Leverano. La richiesta è stata respinta dal gip del Tribunale di Brindisi, Stefania De Angelis che ha rigettato anche la richiesta avanzata in subordine dal pm, quella della sospensione dall’incarico per un anno nei confronti di entrambi. Casto ha fatto ricorso al Tribunale del Riesame che dovrà esprimersi a sua volta nei prossimi giorni.
La clamorosa notizia viene riportata nell’edizione di oggi del Nuovo Quotidiano di Puglia.
L’ipotesi di reato per la quale è stato chiesto l’arresto di Patroni Griffi è di falso in atto pubblico per induzione mentre per Di Leverano è di concorso in frode nelle pubbliche forniture
L’ambito è sempre quello dell’indagine sul porto condotta dai finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria e nella quale risultano indagate 13 persone.
Al Patroni Griffi viene contestato di aver indotto il Comune, all’epoca amministrato dal commissario straordinario Santi Giuffrè a revocare una ordinanza di sospensione dei lavori per la recinzione di via Del mare.
Di Leverano invece è accusato di non aver vigilato sul rispetto del capitolato per l’esecuzione dei lavori sulla strada ex Sisri.
Rispondendo alle domande della giornalista di Quotidiano, Roberta Grassi, Patroni Griffi ha dichiarato: “Sono tranquillo, ho agito unicamente per l’interesse della città e del porto, proprio come se si trattasse del porto della mia città”.
A prescindere dalla decisione del Tribunale del Riesame, sarà comunque la Corte di Cassazione ad avere la parola finale sulla richiesta d’arresto.