Brindisi – Il Norwegian Nobel Commitee ha deciso di assegnare il Nobel all’agenzia Onu del World food programme per la solidarietà internazionale nella lotta contro la fame. La principale base del Wfp in Italia è quella di Brindisi, una delle sei al mondo, due in Europa.
Le motivazioni sono le seguenti: “per i suoi sforzi nel combattere la fame, i suoi contribuiti per migliorare le condizioni per la pace nelle zone di conflitto e per agire come una forza che impedisce l’uso della fame come arma nelle guerre e nei conflitti”. “La pandemia di coronavirus – è precisato – ha contribuito ad un forte aumento del numero delle vittime della fame nel mondo”.
“C’è un po’ di Italia e di ministero degli Esteri” nel Nobel per la pace che è stato assegnato oggi al Wfp. Lo scrive su twitter la vice ministra degli Esteri Emanuela Del Re, sottolineando che “la collaborazione e la cooperazione tra l’Italia ed il Wfp è eccellente, di lunga data e strategica”. “Noi siamo orgogliosi di ospitare il quartier generale del Wfp a Roma e l’Unhrd a Brindisi”.
Impegnati a rafforzare la nostra partnership in futuro, assicura la vice ministra, che si dice poi “molto felice” del riconoscimento “veramente molto ben meritato” al Programma alimentare mondiale. “Congratulazioni a David Basley, capo del Wfp e a tutto lo staff del Wfp nel mondo”, conclude Del Re, secondo cui “cibo e sicurezza alimentare sono temi prioritari per la cooperazione italiana, spina dorsale dell’Agenda 2030”.
Sin dalla sua fondazione, nel 1961, il Wfp ha infatti il quartier generale a Roma, da dove coordina tutte le operazioni attraverso i suoi sei uffici regionali (Bangkok, il Cairo, Nairobi, Johannesburg, Dakar, Panama City) e i suoi uffici di rappresentanza (Washington, New York, Ginevra, Londra, Parigi, Madrid, Pechino, Tokio).
In questo quadro si inserisce la decisione del Wfp e del governo italiano di aprire la prima Base di Pronto Intervento Umanitario (Unhrd) a Brindisi. Inaugurata nel 2000 e da allora gestita dal Wfp, la base è subito diventata un modello di efficienza e di tempestività nel rispondere rapidamente ad alcune fra le più gravi emergenze che hanno colpito diverse aree del Pianeta.
Da Brindisi l’Onu esporta soltanto pace. E’ una delle due basi in Europa, una delle sei al mondo. Può inviare aiuti di prima necessità, cibo e medicine, in ogni parte del mondo entro 24 o al massimo 48 ore. Non appena, insomma, giunge l’Sos.
Brindisi è stata selezionata dall’Onu perché è all’incrocio tra Europa, Africa e Medio Oriente, ed è lì che si parla la lingua del “peacekeeping”: in caso di intervento umanitario, talvolta anche missione politica o ispettiva ma non di guerra, in aree del mondo in cui ve ne sia un concreto bisogno, è a Brindisi che ci si organizza, si studia il territorio d’arrivo e si statuiscono le modalità, la durata della permanenza in un determinato luogo. La Base di pronto intervento umanitario (UNHRD) fa parte di un network insieme a Las Palmas, Accra, Dubai, Subang e Panama City, che mantiene lo stock di materiali pronti di essere distribuite nelle emergenze: non solo guerre, ma anche disastri naturali, ovunque essi avvengano.