
Quaranta chili di tritolo, una spoletta che è stata “toccata” dalla ruspa con cui venivano effettuati i lavori di sbancamento, un operaio per fortuna attento e pronto a bloccare la macchina prima che succedesse l’irreparabile. Sì perché la bomba sganciata da un aereo britannico, in questi stessi giorni di novembre del 1941 e rimasta silente per 78 anni, poteva esplodere in quel preciso momento provocando una catastrofe inimmaginabile. Era il 2 novembre, ormai è trascorsa quasi una settimana e la Multisala cinematografica Andromeda è chiusa da quel giorno. La proprietà aveva comunicato che sarebbe stata riaperta il 4 novembre, ma evidentemente la situazione si è rivelata più complessa e pericolosa del previsto. L’area del ritrovamento è chiusa e vigilata giorno e notte da polizia e carabinieri.
“Durante le operazioni di neutralizzazione dell’ordigno potrebbe verificarsi un’esplosione non intenzionale con conseguente propagazione dell’onda di sovrappressione e dell’effetto di frammentazione primaria e secondaria”: lo hanno scritto nel loro rapporto tecnico consegnato al Comune di Brindisi gli artificieri dell’11°Reggimento Genio guastatori di Foggia della gloriosa Brigata meccanizzata Pinerolo, gli unici ad avere voce in capitolo sugli ordigni bellici nel centrosud Italia. In altre parole esiste un rischio concreto per la popolazione, nel raggio di circa un chilometro e mezzo. E tenuto conto della collocazione della Multisala, all’ingresso del rione Bozzano, sono coinvolti numerosi quartieri, compresi il centro della città, la rete ferroviaria, la zona industriale e persino il cono d’atterraggio e di decollo degli aerei.
Si tratta di una bomba d’aereo modello “Mk V Sap 500 lb. di nazionalità inglese, peso complessivo 226 chili di cui circa 40 costituiti da esplosivo di caricamento (tritolo e tetralite) con una spoletta di coda Pistol n. 28. La bomba è lunga poco più di un metro.
L’11° Reggimento Genio Guastatori è l’organo delle forze armate preposto alla bonifica del territorio nazionale da ordigni esplosivi residuati bellici, con competenza nel centrosud Italia.
Il 3 novembre, su richiesta della prefettura di Brindisi, il Genio guastatori ha condotto una ricognizione e messa in sicurezza: gli obiettivi erano identificare il tipo e lo stato dell’ordigno esplosivo convenzionale inesploso, i potenziali siti (persone, attività e beni) esposti agli effetti di una eventuale detonazione in campo aperto non intenzionale e definire le distanze di sicurezza di emergenza, per poter predisporre le azioni preliminari per le necessarie operazioni di ripristino della normalità.
Secondo gli artificieri dell’Esercito, durante le operazioni di neutralizzazione dell’ordigno potrebbe verificarsi un’esplosione, per cui tutte le persone all’interno dell’area di sgombero stimata sono esposte a rischio e di conseguenza dovranno essere allontanate e posizionate fuori dall’area di pericolo. All’interno dell’area di rischio potrà sostare e operare solo il personale qualificato EOD e il personale autorizzato.
La proiezioni di frammenti in caso di esplosione interesserebbe in orizzontale una distanza sino a 1.600 metri e in verticale un’altezza di oltre 1.200 metri. Quindi è verosimile che oltre a una evecuazione di diversi quartieri circostanti e della vicina rete ferroviaria possa essere anche creata una fascia di protezione per il traffico aereo.
Non è stata considerata percorribile, proprio per la posizione in cui si trova la bomba, l’eventualità di disinnescarla o farla brillare in loco. L’unica possibilità è quella di metterla in sicurezza e trasportarla poi in una cava dove farla esplodere in sicurezza.
Durante le operazioni di rimozione dell’ordigno, come misura precauzionale dovranno essere seguite le seguenti disposizioni di sicurezza: tutte le persone all’interno dell’area di rinvenimento dovranno essere evacuate; l’accesso all’area dovrà essere interdetto. Il Comune dovrà assicurare la presenza di adeguato supporto antincendio, con autopompa dei Vigili del Fuoco, assicurare la completa evacuazione di persone, attività e beni mobili nella zona definite in sede di riunione, per il raggio previsto, per la durata delle operazioni di rimozione e di bonifica finale, in considerazione delle distanze di sicurezza fornite; assicurare l’interdizione totale del volo aereo (NOTAM) di 1244 metri nella zona di rimozione e di 400 metri nell’area di bonifica finale.
Bisognerà provvedere a informare la popolazione e i proprietari dei fabbricati nel raggio di evacuazione, circa le procedure da eseguire al fine di mettere in sicurezza le strutture (apertura delle finestre); rendere disponibile, in zona di sicurezza, un’ambulanza con personale medico a bordo e con capacità di far intervenire soccorso di tipo avanzato in caso di necessità; assicurare la presenza presso l’Incident Control Point dei funzionari delegati delle Istituzioni e delle aziende erogatrici di Servizi (Forze dell’Ordine, Vigili del Fuoco, CRI, Comune di Brindisi); Assicurare la sicurezza e la viabilità durante la fase di trasporto dell’ordigno, dopo la rimozione dello stesso, fino all’area di brillamento.
Il tempo stimato per le operazioni di neutralizzazione dell’ordigno, sarà di circa 2 ore, salvo complicazioni, mentre per la bonifica finale in alto ordine, da svolgere successivamente al trasporto in cava, dovrebbe durare circa 5 ore. Il tempo complessivo per lo svolgimento delle attività di competenza di questo Comando è stimato di 7 ore. I tempi sono orientativi e partiranno dalla conferma di sgombero avvenuto e blocco degli accessi alle zone interessate, in atto.
Mercoledì 6 novembre si è svolto un incontro in prefettura, al quale hanno partecipato i rappresentanti del settore di Protezione Civile della Regione Puglia, Provincia, Comune, Questura, Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Polizia Stradale, Polizia di Frontiera, Polizia Ferroviaria, Polizia Locale, Capitaneria di Porto, CRI, Acquedotto Pugliese, Enel distribuzione, 2i Rete gas, Coordinamento provinciale dei volontari della protezione civile, RFI-infrastrutture, circolazione e protezione aziendale, Società Trasporti Pubblici, Enac, Enav.
Nel corso dell’incontro sono state esaminate le prime linee d’azione per lo svolgimento in sicurezza delle operazioni di bonifica che verranno pianificate nei prossimi giorni.
E’ stato attivato dal Prefetto il Centro Coordinamento Soccorsi per gestire l’intera attività, che a breve si riunirà per la definizione dei dettagli operativi, di cui verrà prontamente informata la popolazione.