
Si tratta probabilmente del primo patteggiamento in un processo penale avvenuto in teleconferenza presso il Tribunale di Brindisi. Il procedimento si è svolto davanti al gip Tea Verderosa e al pm Paola Palumbo. Difensore dell’imputato, l’avvocato Massimo Manfreda: “Qualcosa si può fare, altro no”, commenta il penalista brindisino nel giorno della riapertura del Palazzo di giustizia ma con una ripresa concentrata essenzialmente sui processi da remoto. Una circostanza questa che, secondo i penalisti, in molti casi non è utilizzabile vista la dinamica del processo penale che prevede un confronto verbale che internet non agevola. “Ma si può fare il possibile, senza guerre di religione, ragionando pacatamente con senso pratico e rispetto delle esigenze di tutti, soprattutto per tentare una minima ripresa del sistema giustizia abbiamo compiuto questo primo passo”, spiega Manfreda.
Il palazzo di giustizia di Brindisi riapre con il divieto d’accesso al pubblico e termoscanner per misurare la temperatura di magistrati, avvocati e dipendenti.
Prevista la ripresa graduale dell’attività penale e civile, anche se per quest’ultima si tenterà di privilegiare il processo telematico, circostanza non sempre adatta invece nell’ambito penale dove in teleconferenza si svolgeranno comunque udienze di convalida e processi con detenuti.
Tutti comunque dovranno utilizzare guanti e mascherine, procedere al lavaggio delle mani con sapone o gel disinfettante almeno ogni due ore. L’accesso alle cancellerie andrà effettuato dietro prenotazione per posta elettronica o telefono. Nel front office e nelle cancellerie sono già stati montati i pannelli in plexiglass. I locali saranno periodicamente sanificati.
Tutte le udienze dibattimentali penali saranno celebrate a porte chiuse. Dal 12 al 14 giugno saranno trattati solo i processi con detenuti e quelli giunti alla discussione finale e alla sentenza. Privilegiata la modalità da remoto, quando possibile e con il consenso delle parti. Solo in rari casi si potrà optare per i riti tradizionali. Dal 15 giugno, previsto un ulteriore allargamento, ma per l’utilizzo della videoconferenza occorrerà l’accordo degli avvocati. Tutto il resto è rinviato a settembre.
Nel settore civile si dovranno trattare, nei limiti del possibile, i procedimenti in cui non è prevista la presenza personale delle parti e dei testimoni. Prima quelli più urgenti e quelli più datati, prediligendo la forma da remoto o scritta. Rinviati a data successiva al 10 settembre quelli di recente istruzione o non urgenti.