Rubava il denaro prelevato con il furgone blindato: arrestato vigilante

Ingegnoso il sistema escogitato per sottrarre il denaro, dalle cassette approfittando dei momenti in cui quale autista di un istituto di vigilanza rimaneva solo all’interno del furgone blindato: mentre i due colleghi estranei ai fatti si occupavano di prelevare il denaro dalle casse continue degli esercizi commerciali. Dal posto di guida passava nel retro del blindato portavalori che è comunicante e con l’ausilio di un coltello aveva acquisito abile manualità nell’estrarre dalle cassette alcune delle banconote provenienti dagli incassi delle attività commerciali, sia della provincia di Brindisi sia di quelle contermini. L’ammanco di denaro accertato allo stato ammonta a 2.115 euro sono comunque al vaglio degli investigatori ulteriori episodi di ammanco denunciati dall’istituto di vigilanza pari a oltre 50.000 euro. Arrestato l’infedele vigilante con l’accusa di peculato continuato: si tratta di Francesco Vincenti, 61 anni, di Brindisi.
I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di San Vito dei Normanni hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Brindisi, che ha accolto la richiesta avanzata dal Pubblico Ministero presso la locale Procura della Repubblica, fondata sulle risultanze investigative rassegnate dall’Arma nei confronti della guardia particolare giurata, dipendente dell’ Istituto di Vigilanza I.V.R.I., ritenuta responsabile del reato continuato di peculato.

L’attività investigativa da parte dei Carabinieri ha inizio esattamente un anno addietro e prende il via dalla denuncia formalizzata dal responsabile aziendale di un supermercato di San Vito dei Normanni, che formalizza la sparizione della somma di 2.690 euro.

I Carabinieri nel ricostruire l’intera vicenda hanno scoperto che non era stato l’unico ammanco ma l’ultimo di una serie di altre sparizioni di denaro relative agli incassi di tutto l’anno precedente il 2017, che avevano riguardato altre attività nell’ambito della grande distribuzione.

Le indagini hanno così delineato il percorso del denaro dalle casse automatiche a doppio sportello in cui veniva versato dai dipendenti delle attività commerciali al caveau dell’Istituto di Vigilanza. Pertanto dopo aver verificato la totale estraneità dei dipendenti della grande distribuzione, le indagini si sono orientate sugli equipaggi dell’Istituto di Vigilanza formati da tre persone, l’autista, il prelevatore e l’uomo di scorta.

Sono stati così analizzati tutti i servizi effettuati dagli operatori e incrociati con le date degli ammanchi di denaro. È così emersa la costante presenza dell’indagato, in qualità di autista il cui compito esclusivo è quello della conduzione e della custodia del mezzo blindato, il cui posto guida è comunicante con il vano posteriore ove vengono custoditi i marsupi e le cassette, denominate in gergo “stacker” che contengono il denaro.

E’ emerso in maniera chiara che i numerosi ammanchi denunciati dall’Istituto di Vigilanza e dalle attività commerciali sono avvenuti nella fase del prelievo delle sacche o cassette. Il contante nel momento in cui viene recuperato dalle guardie giurate dalla cassa bifacciale ove viene versato all’interno degli appositi contenitori, viene trasferito presso il caveau dell’Istituto a bordo del furgone blindato, per la successiva conta.

Inoltre è stato rilevato che le operazioni eseguite dall’equipaggio una volta entrato all’interno dell’Istituto di Vigilanza sono sottoposte a videosorveglianza. La fase in cui pertanto risulta fattibile l’azione delittuosa è quella di trasferimento del denaro con il mezzo blindato dalle casse bifacciali dell’esercizio commerciale al caveau dell’Istituto di Vigilanza. Gli accertamenti hanno consentito di dimostrare che proprio nella fase di trasporto è stato possibile avere accesso al contenuto dei marsupi e delle cassette. La circostanza che in occasione di ogni ammanco è stato sempre presente in turno il Vincenti ha assunto una valenza importante, anche perché il vigilante non è mai abbinato con gli stessi colleghi.

Le indagini hanno pertanto fornito gli elementi determinanti a carico dell’indagato Vincenti per l’attribuzione certa del reato continuato di peculato, in quanto è documentato che in molteplici occasioni ha forzato i contenitori portavalori, riuscendo ad estrarre parte delle banconote contenute all’interno. E’ stato così possibile delineare in modo chiaro il modus operandi posto in essere, infatti, ha operato la parziale forzatura dei raccoglitori portavalori per accedere al loro contenuto in denaro ed appropriarsi illecitamente delle somme, sempre quando era comandato di servizio in qualità di autista del furgone blindato, proprio nel tentativo di allontanare dalla sua persona eventuali sospetti in quanto non essendo direttamente addetto al prelievo e alla consegna dei contenitori portavalori non avrebbe potuto avere accesso al contante.

Invece è stata documentata l’abile tecnica predatoria del denaro, avvenuta quando i due colleghi, l’addetto al prelievo e alla scorta scendevano dal blindato e il Vincenti dal posto guida si trasferiva nella parte posteriore del mezzo che è comunicante. Contestualmente provvedeva ad inserire il blocco manuale interno dell’apertura del portellone laterale del veicolo per maggiore sicurezza e con la maestria che aveva acquisito con l’ausilio di un coltello riusciva ad estrarre dalle varie cassette metalliche le banconote e nel frattempo controllava l’esterno per osservare che i colleghi, estranei al reato, non stessero facendo ritorno. Si pensi che in una giornata è riuscito ad eseguire 5 distinte appropriazioni di denaro dai contenitori portavalori che aveva in custodia, approfittando dei momenti in cui è rimasto da solo all’interno del furgone blindato.
Vincenti, da oltre un decennio alle dipendenze dell’Istituto di Vigilanza, dopo l’espletamento delle formalità di rito, è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari come disposto dall’Autorità Giudiziaria.