di Gianmarco Di Napoli
Una notte come nei peggiori anni Ottanta: continue esplosioni nel centro della città. Attentatori? Racket delle estorsioni? No, ragazzini, pare minorenni, che ogni sabato sera seminano il panico proprio nelle ore in cui la gente si riversa nel cuore di Brindisi per trascorrere la sera più importante del week end.
Le prime esplosioni sono state avvertite alle 10 di sera in piazza Santa Teresa, ormai divenuto il quartier generale delle bande di teppistelli che hanno acquisito il controllo del centro cittadino. Una serie di esplosioni in sequenza. Poi, intorno a mezzanotte nella zona degli scavi di via Casimiro, nei pressi del teatro, altra zona super affollata. Nel corso della notte altre bombe carta sono state segnalate al rione Commenda. In viale San Giovanni Bosco un ordigno è esploso davanti alla saracinesca di un panificio.
Due settimane fa, di sabato sera, si verificò un’aggressione di gruppo ai danni di un paio di ragazzini. Aggressione rimasta impunita.
Si ha la netta sensazione che le forze dell’ordine abbiano perso il controllo della città, o comunque non riescano a garantire la sicurezza dei cittadini: “Si aveva paura a camminare in Centro”, ci ha confermato uno che il sabato sera ha l’abitudine di passeggiare in centro e frequentare locali.
Alla presenza di teppistelli, armati però di petardi molto pericolosi e di genere proibito, si aggiungono le sparatorie che sempre più frequentemente si verificano in città, anche in orari diurni, persino poco lontano da luoghi sensibili, come la scuola calcio del rione Sant’Elia, lambita qualche giorno fa dalla sparatoria.
Come mai le forze dell’ordine non riescono ad arginare questa emergenza? Probabilmente perché anch’esse negli ultimi mesi sono state distratte dalle necessità dell’apparire più che dell’essere: da tempo le redazioni dei giornali sono affollate di comunicati stampa che raccontano delle manifestazioni pubbliche o delle visite private che vedono protagonisti coloro i quali hanno la responsabilità dell’ordine pubblico. Comprensibile la necessità del marketing istituzionale e di assicurare ai vari ministeri una visibilità che possa essere misurata in “like” piuttosto che in numero di arresti, ma è necessario trovare il giusto equilibrio. Occorre tornare per strada, fare sentire la pressione sulla malavita, utilizzare tutti gli uomini disponibili per pattugliare le strade e non per organizzare spettacoli. Perché Brindisi, uscita indenne dal contrabbando di sigarette e dalla Sacra corona unita non può essere ostaggio di una banda di “bomba-minkia”.