Spaccio di droga ed estorsioni: in manette “Rosy Abate” e i suoi complici

Lei si faceva chiamare “Rosy Abate”, come la protagonista di una nota serie televisiva: in realtà gestiva con freddezza un gruppo di spacciatori che operavano a Ostuni: Maria Moro, 48 anni, dopo l’arresto del compagno Donato Greco, aveva assunto per suo conto il comando della banda. La donna è stata tratta in arresto dai poliziotti della Squadra mobile di Brindisi nel corso di un’operazione scattata all’alba. Sei le ordinanze di custodia cautelare (cinque in carcere e una ai domiciliari) eseguite da personale della questura di Brindisi coadiuvato dai reparti anticrimine provenienti dalle altre province.
Gli arrestati sono Donato Greco 50 anni, la moglie Maria Moro, Rocco Cantoro 37 anni, Francesco Cirasino 38 anni, Fabio Giuseppe Farina 29 anni e Martino Barba 50 anni. Farina è l’unico ai domiciliari.
Tutti di Ostuni tranne Barba. Durante l’esecuzione dell’ordinanza a carico della coppia Greco-Moro sono stati trovati 8 grammi di cocaina, materiale per il confezionamento delal droga e mini cellulari occultati dentro guanti di lattice.
Donato Greco è considerato il capo del gruppo. Decideva tutto lui, anche i ruoli degli altri componenti del gruppo. Nonostante fosse, durante l’attività investigativa, in carcere, impartiva direttive alla compagna Maria Moro su come condurre il traffico illecito, sui fornitori a cui rivolgersi, sulle azioni intimidatorie-estorsive da porre in essere e sui soggetti da interessare a tal fine.

Maria Moro dopo l’arresto del compagno, ha condotto le operazioni di traffico illecito di sostanze stupefacenti e di recupero crediti, in sostituzione dello stesso, secondo le direttive di quest’ultimo.

Rocco Cantoro, uomo di fiducia della coppia che coadiuvava la Moro nell’attività illecita e poneva in essere condotte estorsive per recuperare le somme a credito della stessa coppia;

Francesco Cirasino, uomo a cui veniva affidata l’attività di “recupero crediti” che lo stesso poneva in essere con condotte estremamente violente.

Giuseppe Farina aveva il ruolo di “pusher” ed era alle dirette dipendenze della coppia, autore di plurime cessioni di sostanze stupefacenti;

Martino Barba, protagonista di plurime cessioni di sostanza stupefacente, in continuo e costante collegamento con il gruppo di Ostuni.

Le indagini hanno avuto origine dall’arresto per estorsione di Greco nel 2019. L’approfondimento investigativo, sin dalle prime battute, ha consentito di appurare che il 50enne, anche dal carcere, ha continuato a portare avanti l’attività illecita di spaccio di cocaina ed eroina, avvalendosi della fedele e fattiva collaborazione della compagna Maria Moro.

“La notevole caratura criminale del Greco, dimostrata dagli allarmanti precedenti penali, unitamente alle risultanze emerse complessivamente dall’attività di indagine, conferisce una rilevanza di notevole pregnanza al gruppo criminale capeggiato dallo stesso, dedito alla trattazione di notevoli quantitativi di sostanza stupefacente, destinata ai comuni di Ostuni, Ceglie Messapica e viciniori e capace di intessere rapporti con altre reti criminali, operanti anche in altre regioni, come dimostrato dall’arresto in flagranza della Moro e del Cantoro nel marzo del 2020 di ritorno dal capoluogo campano con un consistente quantitativo di cocaina. Altro aspetto di rilievo che conferisce maggior pregnanza è la frequenza con cui il gruppo criminale ricorre al metodo “intimidatorio-estorsivo” nei confronti dei soggetti debitori/morosi nei pagamenti dei debiti di droga. L’operazione svolta dalla Polizia di Stato di Brindisi testimonia, ancora una volta, l’impegno della stessa nel contrasto al traffico di sostanze stupefacenti a tutela della collettività”. Si legge nella nota della questura.