Microtelefonini cellulari e droga, lanciati ai detenuti dall’esterno del carcere di Brindisi, oltre il muro di cinta, oppure utilizzando droni: è stata lunga e complessa l’indagine condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Brindisi che ha portato all’esecuzione di sette arresti, uno in carcere e sei ai domiciliari, e alla notifica di cinque obblighi di dimora. L’ordinanza di custodia cautelare è stata firmata dal gip del Tribunale di Brindisi ed eseguita oltre che nel capoluogo, anche a Fasano e nelle province di Bari e Caserta.
Le indagini dei carabinieri, condotte dal febbraio 2020 al marzo 2021, con la collaborazione della polizia penitenziaria di Brindisi, hanno accertato almeno cinque episodi di spaccio che hanno visto coinvolti quattro detenuti e otto persone esterne al carcere. La droga, cocaina e hascisc, veniva introdotta con vari sistemi: dall’interno di una cartolina inserita in una busta destinata a un detenuto, a flaconi di shampoo o pacchetti di sigarette lanciati oltre il muro di cinta.
Con lo stesso sistema venivano introdotti piccoli telefonini cellulari, muniti di sim, che poi i detenuti lavoranti recuperavano nel cortile e consegnavano ai destinatari.
A causa dei continui sequestri era stato pianificato l’invio di telefonini e della droga con droni, che però erano stati intercettati.
Nel corso del blitz, condotto con l’ausilio dei carabinieri delle Compagnie di Triggiano, Altamura, Bari San Paolo e Maddaloni, con il supporto del Nucleo Cinofili di Modugno, nell’abitazione di un indagato di Noicattaro sono stati sequestrati tre chili di hascisc. L’uomo, che era destinatario di un’ordinanza di arresti domiciliari, è stato così portato in carcere.
L’accusa per tutti è di spaccio di sostanze stupefacenti, aggravata dall’aver commesso i fatti presso un istituto penitenziario.