Uno dei due sopravvissuti dell’Euroferry Olympia è stato intubato, lo riferisce la tv greca Skai. Si tratta dell’autista bulgaro di 65 anni che è rimasto intrappolato nel garage della nave in fiamme e che è stato tratto in salvo insieme a un altro autotrasportatore. Il secondo dei sopravvissuti, sempre stando a quanto riporta la stessa emittente, è sottoposto a esami al pronto soccorso, ma sembra essere in buone condizioni. Si tratta di un uomo di 25 anni di origine afgana. Ad altre tre persone, impegnate nei soccorsi, è stato somministrato ossigeno perché hanno inalato molto fumo.
Dei 290 a bordo – 239 passeggeri e 51 membri dell’equipaggio – quasi tutti sono stati tratti in salvo, ma in serata si teme ancora per la sorte di 11 persone che mancano all’appello: tre di loro sono state però localizzate all’interno della nave. Otto quindi sono le persone di cui non si hanno notizie, sebbene risultassero nella lista di imbarco. Si tratta di cittadini bulgari, greci e un turco: nessun italiano, quindi, dei 64 imbarcati.
Terrore, panico, per quei maledetti, lunghissimi, minuti nei quali le fiamme hanno avvolto la nave ma anche la consapevolezza di aver avuto l’assistenza giusta dall’equipaggio che in poco tempo ha evitato danni peggiori. È il frutto delle testimonianze rese dai passeggeri – fra loro anche donne e bambini – durante e dopo l’incidente che ha colpito la notte scorsa al largo dell’isola di Corfù il traghetto della Grimaldi Lines ‘Euroferry Olympià partito dal porto greco di Igoumenitsa e diretto a Brindisi. Incidente per il quale si cercano alcuni dispersi. «C’erano fiamme altissime, a bordo c’era il panico». Ô il racconto dei passeggeri della Grimaldi, secondo quanto loro stessi hanno riferito agli uomini della Guardia di finanza dopo esser stati soccorsi dal pattugliatore Monte Sperone. Un’evacuazione, ha detto il comandante del pattugliatore Felice Lodovico Simone Cicchetti, «che non è stata una passeggiata». Momenti difficili, dunque, nei quali c’è stato disorientamento. Alcuni passeggeri hanno riferito delle scene drammatiche vissute a bordo, una confusione nel pieno della notte, seguita però da una guida precisa: «Se l’equipaggio – ha spiegato un camionista – non avesse reagito immediatamente non so cosa sarebbe accaduto, forse il fuoco ci avrebbe divorato. Dopo che abbiamo lasciato la nave, abbiamo visto il fuoco invadere altri ponti. È stato anche il momento in cui abbiamo ascoltato le esplosioni, che probabilmente venivano dai veicoli. Ma su questo l’equipaggio era organizzato e preparato». «È stato un incubo – aggiunge un altro passeggero – tutti a bordo correvano molto spaventati, ma alla fine tutto è andato bene». «Ci hanno svegliato intorno alle 4.20 della notte – ha detto un passeggero alla tv Skai – e nel giro di un’ora abbiamo abbandonato la nave, ci siamo riusciti perché salvati dall’equipaggio che ha agito velocemente». Fiamme, paura, e anche lacrime di liberazione una volta giunti a terra avvolti nelle coperte isolanti. Un passeggero ha detto: «Stavamo dormendo quando siamo stati avvisati che c’era un incendio». «Ci siamo vestiti in un secondo e siamo saliti sul ponte dove ci sono stati dati i giubbotti di salvataggio» ha detto l’autista del camion contattato telefonicamente da ERT. Sul ponte, «c’era il panico, c’era molto fumo che usciva dal garage, l’aria era soffocante» ha aggiunto. «Siamo stati svegliati intorno alle 4:30. Probabilmente l’incendio è scoppiato nel garage» ha detto al telefono a Mega TV uno dei passeggeri a bordo di una nave di soccorso. Tra le 3 e le 4 della notte il brusco risveglio allertati dall’equipaggio. «La nave sta bruciando da un capo all’altro», ha detto un soccorritore di Corfù osservando la scena da una nave vicino al traghetto. E da un’altra testimonianza si apprende che ci sono voluti solo 15 minuti perché il fuoco raggiungesse il ponte ma la risposta dell’equipaggio, per lo più italiano, è stata efficiente.