Truffa sulle case di riposo, sei indagati. C’è anche Screti

Non avrebbero eseguito come previsto i lavori finanziati con denaro pubblico per una casa di riposo per anziani di San Donaci: sei avvisi di conclusione delle indagini preliminari sono stati notificati nei giorni scorsi all’imprenditore sampietrano Luca Screti, proprietario della Nubile (coinvolta nell’inchiesta che portò all’arresto dell’ex sindaco Mimmo Consales) all’imprenditore di Monopoli Nicola Ladogana; Ezio Favero, di Montebelluna, Sandro Perrone, di San Pietro Vernotico e infine per una diversa ipotesi Domenico e Maurizio Screti, entrambi di San Pietro Vernotico.Screti, Ladogana e Favero rispondono in concorso di tentata truffa.
Luca Screti, per tramite di un altro imprenditore, succedutogli nell’amministrazione della Salento Salute (che ha poi cambiato denominazione sociale), avrebbe cercato comunque di incassare i fondi regionali.
Il finanziamento è per un importo di complessivi 2 milioni di euro. La Salento Salute era risultata aggiudicataria dal Comune di San Donaci una concessione (finanza di progetto) per la realizzazione di una residenza socio assistenziale per anziani non autosufficienti da collocare nei locali di un edificio da ristrutturare. La Regione Puglia aveva deliberato nel 2009 la concessione di contributi pubblici. Nel 2011 la società era stata ammessa a un contributo pubblico di 2 milioni di euro.La prima quota di finanziamento era arrivata nel febbraio 2012 per un importo di 1 milione di euro.Qualche mese dopo la Salento Salute avrebbe inoltrato la domanda di pagamento della seconda tranche: anche questa erogata per un importo di 900 mila euro euro. Nel 2014 è stata inviata la rendicontazione delle spese: non tutte realmente sostenute secondo il pm.