
Il più noto del gruppo si chiama Luigi Patisso, ha 35 anni e 85 mila follower in una pagina Facebook intitolata padre contro figlio diabolico: è stato arrestato questa mattina all’alba insieme ad altre tre persone con l’accusa di turbativa d’asta ed estorsione. Un quinto uomo è stato sottoposto, per gli stessi reati, all’obbligo di firma.
L’indagine, denominata Operazione Incanto, è stata condotta dalla squadra mobile di Brindisi e coordinata dall’ex dirigente Antonio Sfameni, da qualche giorno trasferito alla questura di Messina.
Il gruppo, secondo le accuse, con la complicità del titolare di un’agenzia immobiliare, si inseriva nelle aste giudiziarie presso il tribunale di Brindisi, sia per entrare in possesso – attraverso prestanomi – di beni sequestrati alla criminalità, sia per estorcere denaro a chi quel bene lo aveva perso, con la promessa di allontanare altri partecipanti all’asta e consentirgli di riacquisirlo.
In carcere, oltre a Luigi Patisso, è finito l’uomo del quale era il presunto braccio destro, il pluripregiudicato Diego Fimmanò.
Agli arresti domiciliari Salvatore De Giorgi e Cosimo Giosa, già sottoposti ad analoga misura cautelare lo scorso anno quando furono bloccati in flagranza di reato dalla squadra mobile mentre incassavano 900 euro da un debitore esecutato come anticipo di 7000 euro per assicurargli che nessun altro partecipasse all’asta giudiziaria.
Sottoposto ad obbligo di firma il quinto componente del gruppo, Pasquale Marangio.
Fondamentale la collaborazione di numerose vittime che hanno denunciato le estorsioni andando a integrare il quadro investigativo messo insieme in maniera dettagliata dalla squadra mobile.