È cominciata dopo la denuncia di un imprenditore, il padre di un ragazzo ludopatico che aveva maturato debiti di gioco e chiesto prestiti in denaro, l’inchiesta della guardia di finanza di Brindisiche ha portato oggi all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare per estorsione, furti, rapine, spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione e porto illegale di armi, nei confronti di 11 persone, mentre per una dodicesima è stato disposto l’obbligo di dimora. Sei fra i destinatari del provvedimento restrittivo sono in carcere, altri cinque ai domiciliari. Le accuse sono di estorsione e di porto e detenzione di arma da fuoco. Tra gli episodi investigati, ci sono alcuni tentativi di introduzione di droga nel carcere di Foggia, droga nascosta nei tacchi delle scarpe. E un attentato intimidatorio a colpi di kalashnikov compiuto il 6 gennaio scorso nella zona industriale di Brindisi.
Sei persone sono finite in carcere e cinque ai domiciliari. In carcere: Alessandro Coffa, Francesco Coffa, Alessandro Polito, Aliosha Lazzoi, Nicolò Sgura, Teodoro De Matteis (tre di questi erano già detenute), ai domiciliari Alessio Romano, Ilario Vicerè, Pasquale Scolti, Roberto Leuci, Roberto Eros, Roberto Eros, obbligo di dimora invece per Angelo Falcone è scattato anche l’obbligo di dimora.
Vicerè, Leuci e Roberto Eros sono del foggiano, implicati in questa storia ma per una vicenda legata al traffico di droga. I militari infatti durante le indagini hanno bloccato il tentativo di introdurre della sostanza stupefacente nel carcere di Foggia dove tra ottobre e novembre erano ristretti Romano e Polito. La droga sarebbe servita a loro, il passaggio in carcere sarebbe stato concretizzato in dei tacchi delle scarpe o nel cambio del giubbotto durante l’orario di visite con i parenti. Il tutto è stato però intercettato dai finanzieri che hanno impedito l’introduzione.
Inoltre ad uno degli arrestati sono contestati anche i colpi di kalashinkov sparati contro il cancello della ditta Cannone alla zona industriale di Brindisi la sera dell’Epifania. Ma su questo le indagini sono ancora in corso.