Assolti dall’abuso edilizio, ma ritenuti responsabili di un iter amministrativo illecito per ottenere la concessione relativa alla realizzazione di una piscina nella villetta di famiglia: l’ex sindaco di Torre Santa Susanna, Costantino Galasso, è stato condannato a un anno e nove mesi di reclusione; la moglie, Giovanna Piera Delle Grottaglie a un anno e due mesi. Condannai a un anno di reclusione il geometra Salvatore Bianco, responsabile del procedimento di rilascio del permesso in sanatoria e a un anno e quattro mesi l’ingegnere Raffaele Diviggiano, progettista firmatario. Era stato assolto, al termine di un giudizio con rito abbreviato, il funzionario responsabile dell’Ufficio urbanistica del Comune di Torre, Claudio Ferretti. L’inchiesta era stata condotta dalla finanza.I fatti risalgono al 2013.
L’ex sindaco e la moglie, anche attraverso il trasferimento di un dipendente comunale che dapprima aveva opposto un diniego alla concessione della sanatoria per la piscina, sarebbero riusciti poi a ottenerla sul falso presupposto che la demolizione delle opere (realizzate in difformità rispetto al permesso a costruire e quindi oggetto di un ordine di abbattimento dello stesso Comune) avrebbe pregiudicato la staticità del corpo di fabbrica principale.
Per tutti è stata decisa la non menzione, subordinata per Galasso (sindaco fino al 2015) al pagamento di 10.000 euro a titolo di provvisionale, in favore della parte civile, l’ingegnere Michele Sabba.