Rimborsi e politica. Gli 8 caffé offerti da Delrio a Brindisi? Li paghiamo noi

La querelle apertasi nella politica nazionale attorno all’abitudine dei politici di farsi rimborsare dallo Stato ogni spesa – dalle auto, alle ville, fino ai vasetti di Nutella e le motoseghe – si trascina stancamente e senza soluzioni da quando il consigliere regionale del Lazio Franco Fiorito, alias “er Batman”, fu arrestato per aver calcato un po’ troppo la mano. Da allora se ne sono lette e sentite di tutti i colori. Ma è Brindisi che forse passerà alla storia come la città dove si è consumato il rimborso più esagerato, seppur in difetto.

Protagonista dell’incommensurabile prova di taccagneria, il sindaco di Reggio Emilia e ministro per gli affari regionali Graziano Delrio. Nell’ottobre del 2011 Delrio era a Brindisi in assemblea con tutti i primi cittadini d’Italia, per l’elezione del nuovo presidente dell’Anci: l’associazione nazionale dei Comuni italiani. Era con Michele Emiliano tra i favoriti. E alla fine la spuntò, seppur di quattro voti. Durante la sua permanenza a Brindisi, tra un dibattito e un’intervista, Delrio offrì otto caffé. Costo totale: nemmeno 7 euro. Uomo generoso? Sì, ma con i soldi degli altri. E precisamente quelli dello Stato – quindi dei cittadini – dal momento che quello scontrino se l’è fatto interamente rimborsare. La chicca salta fuori dai conti che la Lega Nord ha fatto in tasca ai politici e amministratori della Regione Emilia Romagna. Sta saltando fuori di tutto: c’è chi si è fatto rimborsare una bottiglia di whisky al biglietto del museo. Fino, appunto, agli otto caffé offerti a Brindisi da Delrio.