Il Brindisi si prepara per affrontare in trasferta il Mariano Keller

Ancora pochi giorni e sapremo se il Brindisi potrà continuare ad avere ambizioni di play off in questo campionato che sta volgendo al termine: solo da una vittoria sul campo del Mariano Keller domenica pomeriggio, infatti, può ripartire la rincorsa ad una posizione di prestigio che, continuando a macinare punti anche nelle successive cinque gare, possa garantire la partecipazione agli spareggi di fine torneo che dovrebbero consentire alla vincente e, forse, anche all’altra finalista nazionale, la promozione nella terza serie nazionale che manca da queste latitudini da ben 24 anni, da quando, cioè, nel giugno del 1990 la Brindisi Sport di Mimmo Fanuzzi, infarcita di ragazzini, perse a Cosenza per 3 a 2 lo spareggio contro il Campania.
Per non lasciare nulla di intentato, la squadra è stata catechizzata a dovere dal patron Flora e motivata da mister Chiricallo e pare abbia finalmente ritrovato, dopo un franco confronto senza peli sulla lingua avvenuto la settimana scorsa nel chiuso degli spogliatoi, una comunione di intenti che potrebbe essere l’arma in più da qui alla fine del campionato.
Una buona iniezione di fiducia è venuta dalla prestazione di domenica scorsa contro il Manfredonia dove un Brindisi incerottato e ridotto ai minimi termini anche dalle squalifiche di Pollidori e Loiodice, ha saputo reagire alla grande alle sventure incamerando l’intera posta in palio al termine di una partita dominata per tutto l’arco dei 90 minuti.
Segnali positivi sono venuti da Giuseppe Gambino che dopo un paio di mesi di appannamento per problemi fisici di natura virale di cui si è avuto contezza solamente ora, sta riacquistando il suo consueto vigore e sta riacquisendo fiducia nei propri mezzi e potrebbe essere proprio il bomber di Agrigento a tornare a fare la differenza, in favore del Brindisi, nella corsa ad uno dei posti utili per partecipare ai play off.
Segnali incoraggianti sono venuti anche dalla prestazione del ghanese Edu Kamano che nell’oretta in cui è stato in campo ha fornito il suo valido contributo sia in fase di interdizione che di proposizione del gioco con una autorità davvero encomiabile per un ragazzo di nemmeno venti anni al suo esordio con la casacca del Brindisi dopo un infortunio che l’ha tenuto lontano dai campi di gioco per circa otto mesi.
Per domenica prossima mister Chiricallo, stante il rientro dalla squalfica sia di Pollidori che di Loiodice, non dovrebbe avere problemi di organico e potrà, pertanto, valutare diverse opzioni per calibrare la migliore formazione da mandare in campo, potendosi addirittura permettere il lusso – e per il Brindisi dopo l’infortunio che ha tolto dalla circolazione Danilo Favia è da considerarsi un vero lusso – di pensare ad un centrocampo a tre.
Nella partitella infrasettimanale, questa volta anticipata al mercoledì in quanto inizialmente la gara col Mariano Keller si sarebbe dovuta disputare di sabato, il mister avrà modo di testare tutti i suoi uomini e provare le varie opzioni per poi scegliere l’undici più affidabile e motivato da mandare in campo con il modulo che più si addice agli uomini che verranno scelti.
Con Kamano in campo, Chiricallo potrebbe schierare un reparto offensivo tutto senior con Pellecchia, Ancora e Gambino e con i centrocampisti Troiano e Pollidori più propositivi essendo coperti in mediana dal compagno di reparto under.
Ricordiamo, infatti, che fino a che Favia è stato disponibile, Massimo Pollidori si proponeva spesso e con successo in avanti, tant’è che il Brindisi vinse tre partite consecutive contro Puteolana, Grottaglie e Gladiator; da che, invece, si era creato il vuoto under a centrocampo e Pollidori è stato costretto a giocare da interdittore puro, le cose sono cambiate in negativo.
Il Mariano Keller, pur avendo un buon margine di vantaggio sulla zona play out, quattro punti, non è ancora salvo per cui lotterà con le unghie e con i denti per ottenere un risultato positivo, mentre per i biancazzurri, per le ragioni già spiegate, non ci può essere alternativa alla vittoria e l’approccio alla gara dovrà essere consequenzialmente improntato a non lasciare spazi di manovra agli avversari e colpirli quanto prima per evitare di essere imbrigliati fra manfrine e perdite di tempo.
Alessandro Caiulo