Serata magica al Castello di Mesagne con le Parole d’amore

Con il Reading “Parole d’amore in una sera d’estate” è stata inaugurata martedì 1 luglio, nell’atrio del Castello Normanno-Svevo di Mesagne, l’Estate Mesagnese. Organizzato dall’associazione culturale AB SQUARE, e in particolare dall’attivissima professoressa Giovanna Bozzi, l’evento ha visto la partecipazione di oltre un centinaio di spettatori (significativa anche la presenza dell’assessore alla cultura Gianfrancesco Castrignanò e del presidente del consiglio comunale Fernando Orsini) che hanno goduto della lettura di poesie d’amore di vari autori, declamate dal giovane attore brindisino Adriano Dagnello, e dell’ascolto di alcuni brani musicali eseguiti alla chitarra classica dall’altrettanto giovane Marco Ribezzi, mesagnese.

Entrambi i protagonisti sono riusciti a coinvolgere totalmente il folto e attento pubblico, creando con le loro intense performance una magica atmosfera – vieppiù esaltata dal suggestivo scenario del Castello, dal tema del reading e dall’attenta regia di Cinzia Cavallo – e meritando al termine delle loro esibizioni, il convinto applauso dei presenti.

Adriano Dagnello ha declamato alcune meravigliose poesie, tra le più belle e famose mai dedicate all’amore, selezionate e introdotte dalla professoressa Sabrina Amorella, di Saffo, Catullo, Neruda, Prevert, Cernuda, Kavafis, Garcia Lorca, Fortini, Saba, Montale, Achmatova e Dickinson che gli spettatori, visibilmente emozionati, hanno ascoltato in religioso silenzio e ha infine meritato una vera e propria ovazione allorché ha concluso la sua esibizione con un monologo tratto dall’Amleto di William Shakespeare: una prova difficile, che il giovane attore ha però superato in modo superlativo.

Consensi altrettanto entusiastici ha colto l’altro brillante protagonista della serata, il chitarrista Marco Ribezzi, il quale,  dopo la romanza “Giochi Probiti” che ha aperto la serata, ha eseguito, quali sapienti intervalli tra una sezione e l’altra delle poesie, alcuni stupendi brani del brasiliano Heitor Villa-Lobos e dello spagnolo Miguel Llobet.

Durante la serata – altra felice iniziativa –  sono state distribuite tra il pubblico delle deliziose locandine dell’evento, realizzate dalla giovanissima Sveva Solìmene, sul retro di ciascuna delle quali era stampata una, sempre diversa, delle poesie del programma del reading.

Una serata, in conclusione, davvero riuscita, nata dalla perfetta sinergia tra una vivacissima associazione culturale, un’amministrazione locale attenta e sensibile e due giovani artisti a cui è facile pronosticare, in virtù della passione e del talento che dimostrano, un futuro decisamente ricco di soddisfazioni.

Michele Bombacigno

Ho sceso, dandoti il braccio

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.

(Eugenio Montale)

Michele Bombacigno