La Polonia e l’Italia, due storie parallele che passano da Brindisi

Presso la sede dell’Associazione Arma Aeronautica di Brindisi, si è svolta la celebrazione del 70° anniversario della insurrezione di Varsavia, la capitale della Polonia che, durante il secondo conflitto mondiale, subì la maggiore oppressione da parte dei nazisti di Hitler e dei comunisti di Stalin.

Il Presidente di ASSOARMA provinciale, l’associazione che raggruppa circa 40 sigle di associazioni militari, il Gen, di Brigata aerea Giuseppe Genghi, ha inteso convocare, quanti col servizio militare, custodiscono i valori delle nostre libertà democratiche, per fare memoria di una pagina di storia, fra le più atroci (l’insurrezione della capitale polacca ai nazisti, comportò la morte di oltre 200 mila civili) e della nobile e strenua azione di sostegno agli insorti, che da Brindisi si concretizzava in numerosissimi voli no-stop del 301° Bomber Squadron, il reparto di volo della Royal Air Force britannica, attribuito ai piloti polacchi, che proprio a Brindisi, presso CAMPO CASALE aveva la sua base.

La intensa rimembranza ha ricevuto il sostegno ed il plauso dell’ AFCP (Associazione Familiari Combattenti Polacchi) che 70 anni fa operavano col loro II° Corpo d’Armata, guidata dal Gen. Anders, alla guerra di liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo, con il motto di guerra “PER LA NOSTRA E LA VOSTRA LIBERTA’”.

Brindisi, ha sottolineato il Presidente di ASSOARMA, aveva il dovere di ricordare l’anniversario di una insurrezione di popolo e che, seppure con ritardo, sia cosa giusta perseguire la via del ricordo di quegli uomini che col sacrificio, anche della vita, restano esempio per tutti.

La rievocazione di una pagina di storia, su cui ha relazionato Giancarlo Sacrestano, la celebrazione di una messa, celebrata dal Cappellano Militare don Marcello Calefati, in suffragio delle anime degli uomini del 301° Squadrone da Bombardamento che proprio a Brindisi ricevette il motto di reparto “Difensori di Varsavia”, hanno inteso rappresentare il lancio di un “sassolino nello stagno”.

La preghiera dell’aviatore polacco recitata dalla Sig.ra Wanda Lipka e l’intervento del comandante Cafaro, Internato Militare Italiano, 92enne, superstite della triste storia che lo accomuna ad oltre 750.000 di cui 80.000 circa deceduti nei campi di internamento nazisti, hanno socchiuso la porta su un’altra vicenda storica. Proprio in Polonia erano dislocati molti campi di internamento nazisti riservati ai militari italiani. Molti di questi figli d’Italia, riposano nei cimiteri militari italiani, custoditi e visitati dall’amica gente di Polonia.

(Nelle foto, di Irene Sacrestano, nella colonna di sinistra, dall’alto in basso Wanda Lipka, le due bandiere e il generale Giuseppe Genghi. In quella centrale Giancarlo Sacrestano, in quella di destra dall’alto in basso il comandante Cafaro, il logo di Assoarma e don Marcello Calefati)