La nostra proposta: via del Mare diventi “Lungomare Domenico Mennitti”. Il sindaco che volle il water-front

«Brindisi deve riflettere sul tipo di sviluppo ipotizzabile e lo deve fare partendo dal porto, così come hanno già fatto centri come Napoli e Genova. È un processo lungo in termini di tempo, ma questo è un dato che non deve sconfortare. Il porto – che sino ad oggi è stato lasciato in balìa di servitù militari e di fenomeni di abusivismo edilizio – va valorizzato nella sua parte commerciale, industriale e turistica»: Domenico Mennitti lo affermava alla fine del decennio scorso quando cercava di spiegare a platee spesso scettiche che Brindisi doveva riappropriarsi del suo porto, riaffacciarsi ul mare. Il famoso “water-front”, la “Città d’acqua”. E sbatteva i pugni sul tavolo quando le Ferrovie dello Stato tardavano a dismettere i vecchi binari abbandonati della stazione marittima, e urlava contro la Marina perché era giunto il momento di restituire alla città tutte le aree militarizzate.

Domenico Mennitti, probabilmente il più grande politico brindisino, è stato il sindaco che non solo ha percepito la necessità di far riaffacciare la città sul mare ma soprattutto colui il quale è riuscito a ottenere quei finanziamenti che oggi consentono  di effettuare i lavori in via del Mare e che nel giro di un paio d’anni porteranno al raddoppio del porto, con una banchina a disposizione dei brindisini che inizierà da via Spalato e finirà alle Sciabiche.

Posto che prima o poi qualcuno in questa città – che troppo presto dimentica – avanzerà la proposta di dedicare a Mennitti una strada o una piazza, riteniamo oggi che non si potrebbe fare nulla di più giusto e legittimo che intitolargli quel water-front che egli ha desiderato e che verrà restituito alla città in tutto il suo splendore. Proponiamo insomma che, una volta completati i lavori, via Del Mare diventi “Lungomare Domenico Mennitti”.

Sarebbe il modo migliore per ricordare per sempre un grande uomo politico che ha scelto di chiudere a Brindisi la sua carriera, intitolandogli l’opera più bella che ha regalato alla città. E che resterà per sempre.