Il Paradiso può attendere, almeno una parte di esso.
Se è vero che una zona del rione Paradiso stia vivendo un momento di crescita edilizia, con palazzi e centri commerciali in continua espansione, la parte che si trova esattamente di fronte, divisa da una strada, via Torretta, vive nella dimenticanza di chi dovrebbe fare qualcosa.
Così, come in un’ipotetica partita a tennis, da una parte la visuale si riempie di palazzi tirati a lucido e gru in funzione e a pochi metri lo sguardo cade su baracche e sporcizia.
Non che la zona così detta nuova versi in uno stato d’eccellenza, con marciapiedi rotti, siepi che invadono la strada e spazzatura un po’ ovunque.
“Non ci sono bidoni e buttare la spazzatura per strada è diventata una cosa normale – ci dice la signora Anna, che ogni giorno insieme al figlio percorre via Torretta per fare ritorno a casa – sembra di vivere in due città diverse, da una parte le cose belle, dall’altra noi”.
Quel noi, riferito dalla signora Anna, sta a indicare quella zona del rione Paradiso, più o meno all’altezza del nuovo centro sportivo, abbandonata a se stessa; una zona che non si allontana molto dalle atmosfere pasoliniane, con povertà e disagio a fare bella mostra di sé.
La mancanza di bidoni, come fa notare la donna, non è l’unico problema.
Il Paradiso è da sempre un quartiere con molte emergenze che colpiscono chi questo rione lo abita: dalle complicazioni sociali, alle carenze occupazionali per finire con i problemi igienico sanitari, con topi liberi di muoversi per le piazzette e materiali non meglio identificati abbandonati per le aiuole.
Il piano urbanistico che ha intravisto, nei territori alle spalle di via Torretta, un luogo vergine, una terra promessa destinata alla rinascita edilizia, è destinata a vedere di fronte a sé sempre più malessere.
Gianmarco Sciarra