Meglio single o coppia? Le difficoltà di restare in un rapporto

Difficile da modulare, spesso impossibile da far durare, ma insomma :a cosa  serve la coppia?  Perché continuare a tener in vita un modello di relazione obsoleto per una società consumista. Si può passare attraverso una relazione e uscirne senza scomporsi tanto e mettendo poco in gioco.

Nel 1995 Willy Pasini pubblicava un libro dal titolo provocatorio: “A cosa serve la coppia?”, appunto, col quale da un’originale analisi della nostra sfera più intima, quella privata, si inoltrava nell’affascinante territorio del rapporto di coppia.

Cosa governa questo rapporto? Il rapporto  di  coppia  serve ad imparare  a conoscere se stessi e a stare meglio  con i propri  Démoni , che  ci  governano e sono  l ‘unica certezza che abbiamo. Demone è :-l’archetipo di una fiamma cosmica presente in ogni soggetto che illumina la sua anima profonda con il bagliore del mistero e rischiara la rotta da seguire sulla strada dell’auto realizzazione, sulla via del destino. E’ come Eros che diffonde in ogni essere vivente il piacere di vivere. Eros è il demone che si dice accompagni ciascuno di noi , ed è l’eros di ciascuno. (Plotino). Esso produce in noi i desideri naturali , ciascuno ha il suo di demone.Pensiamo di essere gestiti dai  nostri  pensieri  invece non  è così, noi  siamo le  nostre emozioni, positive  o negative ed a volte esse ci  travolgono .  Quando noi  diamo cittadinanza alle nostre  emozioni e  ne prendiamo  coscienza  permettiamo di far  esplodereun’energia antica, primordiale. Senza un’accesa scenata spesso  l’eros  finirebbe  per spegnersi.  Le persone  si scelgono  per una  attrazione  chimica , è la chimica che fa  vivere il piacere e alimenta eros.  

Ma dopo la chimica? “Per alcuni studiosi l’amore altro non è che una democrazia a due regolata da continue trattative”, scrive ancora Pasiniil negoziato risulta essere parte integrante della coppia stessa specialmente quando gli obiettivi della vita a due restano concetti vaghi e di per sé angoscianti come può essere “la ricerca della felicità”, progetto nobile ma inconsistente a causa della sua grandezza, difronte ad esso e all’ansia che genera il negoziato e la trattativa sono vie da percorrere di continuo.

Ma allora perché cercare ancora nella coppia il proprio destino? Le motivazioni sono antiche e nuove insieme: per amore, per sistemarsi, per cambiare il proprio status sociale, per procreare, per rispondere a delle aspettative familiari o  rispondere ad un cliché aziendale. La coppia può essere simbolo di stabilità, affidabilità, ma quanto lo è essa stessa?

La solidità della coppia sta nella capacità delle parti di essere mutevoli, di sapersi adattare al cambiamento.

La crescita personale richiede un movimento continuo da una polarità all’altra e la presenza dell’altro crea un confine, per questo a volte si ha il bisogno di stare da soli per recuperare quel senso di infinito, per eludere i limiti. Ma se  rimani troppo a lungo da solo con l’andare del tempo l’infinito ti annoia, diventa insipido. Ci sono purezza e silenzio, ma non c’è alcuna estasi: l’estasi arriva sempre attraverso l’altro. E allora all’interno cresce una fame d’amore, si desidera rifuggire la propria solitudine per dimenticare sé stesso e mescolarsi agli altri. “Tale libertà, tale flessibilità di movimento, è ciò che io chiamo sannyas. Più ampio è il movimento, più ricca sarà la tua vita. La vita dovrebbe essere al tempo stesso complessa e semplice. E’ necessario cercare di continuo questa armonia, altrimenti la vita diventa monotona, con una sola nota che si continua a ripetere, senza però poterne far nascere un’orchestra. (Osho-Innamorarsi dell’amore). 

Ma le parti sono disposte a concedere questo spazio di movimento all’altro? Libertà non è tradire ma libertà di scegliere, di riscegliersi ; vivendo in simbiosi si soffoca , manca l’ossigeno, ci si guarda sempre con gli stessi occhi, si litiga sempre nello stesso modo, spesso ci si abbandona….

Per trovare il luogo della negoziazione, che noi preferiamo chiamare mediazione, perché non sia una trattativa ma un nuovo, comune, accordo; bisogna aver prima ritrovato le parole del cuore, una comunicazione emotiva che riesca a rendere l’altro partecipe delle nostre emozioni positive e negative e che legittimi gli stati d’animo.

La coppia è una struttura fragile e va sostenuta nutrendola ed essa userà questo nutrimento per i suoi membri; per questo bisogna anche imparare a chiedere e non desiderare che l’altro legga nel pensiero. L’eros è il primo nutrimento, la coppia ha bisogno di sensazioni forti come la passione e l’imprevisto per uscire dalla routine quotidiana.

Talvolta cerchiamo arti magiche, situazioni paradisiache perché ci restituiscano l’antico fuoco della passione o ci liberino dalla gabbia che ci siamo scelti, ma se cerchiamo qualcosa che arrivi dal di fuori sarà difficile trovar la soluzione: proviamo ad essere flessibili, ad attivare la nostra ricettività, impariamo a sorprendere e a sorprenderci risvegliando il bambino che c’è in noi capace di sognare e di giocare, osservando la nostra storia come fosse per la prima volta.

Dott.ssa Federica Protopapa

Dott. Luigi Persano