Dalla Ladisa Spa riceviamo la seguente precisazione sulla questione mensa che pubblichiamo integralmente
Buongiorno Direttore,
circa i due articoli che ci riguardano apparsi online il 6 gennaio ( ore 13.48 e ore 20.22), vorremmo fare alcune precisazioni. In particolare sulla comunicazione della rinuncia alla proroga del servizio fino al 28 febbraio che la Ladisa avrebbe fatto, in base a quanto evidenziato dall’articolo, “la sera del 5 gennaio”.
Una informazione che in realtà l’amministrazione comunale di Brindisi sapeva fin dal 17 novembre 2014, data a cui risale la sentenza con cui il Consiglio di Stato individuava la Markas srl come aggiudicataria definitiva del servizio mensa triennale. Sarebbe bastato leggere l’articolo 3 comma 2 del capitolato speciale di affidamento temporaneo – che recita chiaramente:” il contratto si intenderà automaticamente risolto nell’atto della definitiva individuazione dell’esecutore dell’appalto triennale all’esito del giudizio pendente dinanzi al Consiglio di Stato” – per avere chiara la posizione della Ladisa rispetto al contratto provvisorio. Ladisa non ha fatto altro che applicare quell’articolo dal momento della pubblicazione della sentenza del consiglio di stato.
Ancora una svista del Comune di Brindisi? Non sappiamo. Certo è che Ladisa ha rispettato il capitolato a non avrebbe potuto accettare alcuna proroga in presenza di un atto che di fatto, la sentenza appunto, era la premessa per la risoluzione del contratto.
Chiarezza, inoltre, richiede anche un altro passaggio di uno degli articoli in questione. Quello in cui si dice che “la ditta Ladisa, affidataria del servizio provvisorio, avendo perso definitivamente la gara pluriennale, non accetta di proseguire e costringe l’Amministrazione a ricercare a prezzi non di mercato”.
Nessuna costrizione, ma solo fatti come da documenti allegati che evidenziano ed attestano che la Ladisa, alla base d’asta di ogni singolo pasto di 5,00 nella gara di affidamento provvisorio del servizio, ha offerto un ribasso pari al 18%. Se l’amministrazione comunale, anziché un prezzo (ribassato) di 4,10 euro si ritroverà a pagare, d’ora in poi, cifre non di mercato, non può certo essere una responsabilità della Ladisa.
Certi di aver contribuito con questa nostra, a chiarire una delicata questione di interesse pubblico, porgiamo i nostri più cordiali saluti e auguriamo alla redazione di Senza Colonne un Buon 2015.
Cristiana Cippone
Ufficio stampa Ladisa Spa