Mensa scolastica, opposizioni alla carica: “Il Comune sapeva tutto dal 17 novembre”

“Una serie di evidenti contraddizioni sono emerse sul caso della mensa scolastica di Brindisi e sulla corretta gestione da parte dell’Amministrazione comunale a tal punto che la ditta Ladisa SpA ha dichiarato che l’Assessorato in realtà sapeva già tutto dal 17 novembre e quindi avrebbe avuto tutto il tempo per risolvere la questione senza creare gravi disagi alle migliaia di famiglie brindisine al ritorno dalle vacanze natalizie”.
E’ uno dei punti principali della interrogazione urgente al Sindaco che i gruppi consiliari di Forza Italia, Futuro e Libertà, Brindisi Avanti Veloce, La Puglia prima di tutto e Movimento Regione Salento stanno depositando per avere risposta scritta e tutta la documentazione idonea a fornire in massima trasparenza tutti i chiarimenti rispetto a responsabilità su quanto accaduto.
“Al danno si è unita la beffa di una decisione presa dall’Amministrazione senza ascoltare neanche la dirigente del servizio nutrizione della ASL, dottoressa Caroli, incaricata di predisporre le tabelle dietetiche per le mense delle scuole brindisine, la quale ha, con una serie di eccezioni gravi per i rischi alla salute dei bambini, di fatto bocciato la decisione. Seppur temporaneamente tale servizio non garantisce il rispetto dei princìpi sanitari e soprattutto crea gravi dubbi da parte nostra e dei genitori che mandano a scuola i propri figli su come il caso sia stato gestito”.
Per tutto questo i gruppi consiliari chiedono al Sindaco di conoscere anche il motivo per il quale nella decisione di far distribuire i pasti freddi nelle scuole, composti da due panini farciti, una bottiglia d’acqua, una di succo di frutta ed una crostatina, non sia stata consultata la dottoressa Margherita Caroli, dirigente, appunto, del servizio nutrizione della ASL e incaricata di predisporre le tabelle dietetiche per le mense delle scuole brindisine, e di sapere quali siano state tutte le alternative alle decisioni prese che l’Amministrazione comunale ha studiato e poi, di fatto, scartato e i relativi motivi.
L’interrogazione si chiude con la richiesta al Sindaco di dotarsi urgentemente di un parere sanitario ufficiale in merito e di decidere conseguentemente rispetto alla prosecuzione o meno della distribuzione dei pasti freddi, seppur per pochi giorni, così come già previsto dalla stessa Amministrazione.