“Pasta scondita, verdura da capre e mele con la buccia”: la mensa scolastica raccontata da un papà. “Che venga il sindaco a controllare”

Sembra che dopo il brillante esordio dei giorni scorsi, il livello dei pasti servizi alla mensa scolastica di Brindisi è tornato a preoccupare i genitori. I pasti sono preparati dalla Turigest di Zollino, in provincia di Lecce, su subappalto della Markas di Bolzano, ditta titolare.

Pasto di refezione scolastica del 03 febbraio 2015 ai bambini frequentanti le scuole dell’infanzia e primaria del comune di Brindisi. 
Il primo piatto servito è una cozzaglia di pasta in piatto di plastica senza alcun condimento di sugo e formaggio che a detta degli operatori addetti alla distribuzione è già precondito all’origine!!!!???!!! Il Capitolato d’appalto non prevede ciò!!!!
L’articolo 42 cita testualmente:
Il Parmigiano Reggiano (o il Grana Padano stagionato 24 mesi) grattugiato sarà
trasportato in vaschette monouso sigillate per alimenti, posti all’interno di contenitori
termici.
Al fine di preservare le caratteristiche organolettiche dei primi piatti sarà necessario
provvedere al confezionamento distinto delle paste asciutte cotte e del relativo condimento, che così verranno trasportati ai refettori e qui, immediatamente prima della distribuzione, amalgamati anche con l’aggiunta del Parmigiano Reggiano, che sarà stato confezionato a parte.
I singoli componenti di ogni pietanza (primi piatti, sughi di condimento delle paste,
secondi piatti e contorni) dovranno essere confezionati in contenitori distinti.

Il contorno….insalata….scondita, ovviamente, senza possibilità di condirla seduta stante in quanto, a detta degli operatori della ditta, non sono previsti condimenti monouso!!!!????!!! ma i nostri figli non sono capre!!!!

Frutta…… mele consegnate intere????!!!!???? si presume come logico che sia per i bambini della scuola dell’infanzia che il buon senso porti ad inserire nel capitolato d’appalto la dicitura presente in tutta Italia per gli appalti di tale servizio ………….
“scodellamento e distribuzione dei pasti (per la Scuola dell’Infanzia la frutta dovrà
essere distribuita sbucciata e tagliata in porzioni adatte ai bambini)”……. ed invece no!!!! nel capitolato non è menzionato a chi spetti la pulizia della frutta che, logicamente, non può essere attribuita all’insegnante che non ha né la competenza ne l’autorizzazione a farlo e che gli addetti alla distribuzione rifiutano categoricamente di farlo in quanto, a loro dire, non di propria competenza…

Ma qualche giorno fa il primo cittadino, a nota stampa, ha dichiarato:

“Riteniamo che ci siano le condizioni – afferma il Sindaco Mimmo Consales – perché funzioni tutto nel migliore dei modi. Ciò non toglie che dovranno essere stabilite con chiarezza le responsabilità per quanto accaduto dal 7 gennaio sino ad oggi, a partire da quelle imputabili al precedente gestore del servizio (Ladisa) nei cui confronti proprio stamane la Giunta Comunale ha deliberato di agire attraverso la segnalazione alle apposite strutture di controllo.
Allo stesso tempo, colgo questa occasione per ringraziare personale tecnico comunale ed assessori. Così come mi sento di ringraziare alcuni esponenti politici dell’opposizione che hanno voluto offrire il proprio contributo alla risoluzione del problema. Mi riferisco a Giovanni Brigante, Massimiliano Oggiano, Mauro D’Attis e Paolo Taurino (anche nella sua qualità di genitore).
Quanto al rapporto con i genitori, li invito a vigilare anche loro sul corretto svolgimento del servizio (attraverso le modalità previste), così come propongo di stabilire, a metà della prossima settimana, un incontro con gli stessi genitori per fare il punto sulla situazione”.

Se questa è la soluzione mi sa che siamo messi male!!!

Insisto nel sottolineare che sarebbe opportuno e di buon senso un controllo qualità sui pasti che vengono forniti ai suoi più piccoli cittadini da parte del sindaco, in compagnia di esponenti della Giunta o del Consiglio che con “blitz” a sorpresa e senza avvisare, si presentino a cadenza mensile nelle mense scolastiche cittadine.
E’ un loro dovere testare la qualità del cibo e le condizioni in cui viene somministrato il pasto ai bambini, la cui salute va sempre salvaguardata in primis.

Nicola Diana – Brindisi