La sua scelta di combattere contro i circhi che utilizzano animali – racconta – è iniziata quando la giraffa che scappò dal tendone degli Orfei, a Imola, venne sedata per strada ma morì sotto gli occhi di tutti. Mimmo Consales ha impresso una linea profondamente animalista al suo mandato: protezione delle colonie feline, creazione della figura del “cane di quartiere” e soprattutto una battaglia ai circhi che piantano le loro tende a Brindisi.
Oggi pomeriggio alle 17, il sindaco parteciperà a una manifestazione di protesta che si svolgerà nel parcheggio del centro commerciale “Le colonne”, a poche decine di metri dove il piccolo circo di Lidia Togni ha piazzato il suo tendone. Sarà al fianco dell’Aidaa, l’associazione di difesa degli animali.
“Nel settembre 2013 ho emesso un’ordinanza per vietare il passaggio dei carrozzoni sul territorio di Brindisi, perché fermamente convinto che non ci fosse nulla di divertente e che fosse fortemente diseducativo mostrare ai nostri bambini degli animali umiliati in catene, privati della libertà e della loro dignità, costretti ad eseguire degli ordini contronatura.
Il ricorso al TAR dei circensi ha sospeso l’efficacia dell’atto comunale, ma sono tuttora convinto di voler portare avanti questa battaglia di civiltà. Una battaglia che non conduco solo da sindaco, ma da privato cittadino”.
In autunno, proprio per sottolinere la sua battaglia contro la presenza di animali, ma a favore del circo, Consales ha consentito a un piccolo circo che mette in scena spettacoli senza animali di piazzarsi sul lungomare, proprio davanti alla stazione marittima.
“Io sono per un circo senza animali, per un circo fatto da acrobati, mimi, pagliacci, trapezisti, contorsionisti, per un circo fatto di artisti umani che, decidendo liberamente di intraprendere la dura carriera di circensi, stupiscono la gente suscitando un sano sentimento di meraviglia ed ammirazione.
Questo tipo di circo ha trovato terreno fertile in molte realtà europee più consapevoli, dove il circo con animali è stato bandito. Voglio sperare che anche in Italia – purtroppo in questo caso fanalino di coda – cresca questa consapevolezza e chiedo ai miei concittadini di riflettere sulla questione ed appoggiare questa battaglia di civiltà”.