Dipendente del circo aggredito, Consales: “Brindisi non è così”

“Sono molto dispiaciuto per quello che è accaduto, spero che questo episodio non venga interpretato come un effetto di quanto è accaduto nei giorni precedenti, d’altronde un folle lo si può trovare da qualunque parte” – parole del sindaco Mimmo Consales.

Dopo l’aggressione all’autista del trenino pubblicitario del circo “Darix per Orfei”, oggi il sindaco Mimmo Consales ha voluto incontrare Antonio Hukmar, la vittima dell’aggressione avvenuta in via Brandi.

Ed è stato un incontro molto cordiale, alla presenza del titolare del circo, Darix Martini, e di Riccardo Gravina, tour manager.

“Parliamo – dice il primo cittadino – di un fatto gravissimo, un gesto che non va strumentalizzato, ma, parlando con le forze dell’ordine, ho saputo che nulla ha a che fare con il movimento animalista, si tratta di un gesto di un folle. La battaglia portata avanti da noi è all’insegna della legalità e del rispetto”.

“Dicono che abbia minacciato l’uomo in bicicletta con un coltello – risponde con un filo di voce Hukmar – ma in tanti anni di servizio non ho mai fatto una cosa simile, e adesso ho un po’ di timore a girare per la città”.

Consales ha invitato l’anziano ex artista a rivolgersi a lui per qualsiasi ulteriore problema e lo ha invitato a tornare a Brindisi.

Il primo cittadino si è dimostrato sereno, ma irremovibile sulle sue scelte etiche: “Non ce l’abbiamo contro il vostro circo, ma con chi maltratta gli animali, mi fa piacere che il vostro show abbia avuto un tale successo, soprattutto per la bravura dei vostri acrobati, segno che il circo non è soltanto numeri con animali” – glissando però sull’invito, da parte dei responsabili del circo, ha presenziare ad uno spettacolo che il circo offrirà per i bambini disabili.

“Purtroppo sono fuori città” – ha detto il primo cittadino.

Dopo le foto di rito, il primo cittadino è stato invitato a visitare il dietro le quinte del circo: qui, il sindaco si è detto preoccupato dal trasporto della giraffa che nel frattempo guardava tutti dall’alto in basso, con una certa indifferenza.

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