
Lo Snim inizia trapanando il nuovo basolato del lungomare di Brindisi. La manifestazione di nautica, che si propone di diventare un punto di riferimento nazionale per gli appassionati di barche, viene allestita in questi giorni sulla banchina del lungomare Regina Margherita avendo ottenuto ancora una volta l’autorizzazione a collocare lì gli stand (un tempo si svolgeva nella sede forse più adatta del porticciolo turistico).
Ma, probabilmente per una politica al risparmio, nonostante la considerevole contribuzione pubblica che ogni anno entra nelle case degli organizzatori (oltre alla messa a disposizione gratuita del lungomare), gli stand vengono realizzati con strutture di plastica da pochi spiccioli le quali, oltre a essere orribili e poco qualificanti a vedersi, rendono necessario il fissaggio con grosse viti che vengono conficcate (come si vede nelle foto) nel basolato. Già, proprio lo stesso che l’Amministrazione comunale intende difendere al punto da aver trasformato la zona a traffico limitato.
Gli organizzatori dello Snim incassano 40 mila euro dal Comune, 10 mila euro dall’Auutorità portuale, 7 mila dalla Camera di Commercio e 10 mila euro dal Consorzio Asi.
Cosa faranno gli organizzatori dello Snim per coprire le centinaia di buchi creati nelle basole? Una colmata di stucco e via? Ma saranno irrimediabilmente danneggiate.