Agusta-Westland, rischi per lo stabilimento di Brindisi. Mentre la politica locale latita a Lublino gridano allo scandalo

di Giancarlo Sacrestano

Qualche giorno fa, da queste colonne annunciavamo che l’Agusta-Westland, società di Finmeccanica controllata dal Ministero del Tesoro italiano, con stabilimento anche a Brindisi, gemellato con quello polacco di Swidnik (Lublino) non ha vinto l’appalto per la fornitura di 70 elicotteri militari AW 149 al Ministero della difesa di Polonia.
Le ragioni che hanno portato al pessimo risultato, sono ascrivibili a diversi fattori ed ineriscono prioritariamente ai rapporti internazionali ed agli equilibri economici tra Paesi, che seppure facenti parte della medesima comunità, quella Europea, sono pronti a far valere gli interessi nazionali quando i ragionamenti si spostano dal piano dei valori a quelli dei “lavori”.
Francia, Inghilterra, Italia e Polonia sarebbero gli attori a cui vanno riconosciute le responsabilità dirette della mancata fornitura, ma non da meno la Germania, gli Stati Uniti e la Russia i quali, pur non investiti di un ruolo attivo nella trattativa, hanno agito da par loro, con la capacità che qui, mi piace definire con termine anglosassone“moral suasion”. Quanto sappiano convincere costoro, inutile spiegarlo!
70 elicotteri valgono un appalto di ben 12 miliardi di zloti, (la moneta nazionale polacca che vale circa un quarto di euro).
Pur essendo una nazione comunitaria sin dal 2004, la Polonia non fa parte dell’eurogruppo e questo più che dato, risulta essere un elemento di valutazione assai significativo per quelli che sanno di economia.
Nella contemporaneità dell’attribuzione dell’appalto alla società francese che costruisce l’EC 275, elicottero concepito almeno 15 anni prima dell’ italo-inglese AW 149 e gravato di un prezzo di ben 9 milioni di dollari superiori al più conveniente elicottero partorito anche dagli specialisti brindisini, gli Stati Uniti, nella logica della contrapposizione alla crisi russo-ucraina ha vinto la fornitura alla Polonia dei missili terra-aria Patriot.
Della crisi orientale dei confini europei, noi in Italia e a Brindisi non ce ne vogliamo informare per niente, ma quanto tempo sia necessario che quella crisi venga a bussare alle porte della nostra città, ora potrebbe essere tardi a capirlo.
Nelle ore successive alla diramazione della notizia i dirigenti aziendali dello stabilimento di Swidnik coadiuvati dai sindacati, hanno immediatamente avviato le azioni di protesta che nella giornata di ieri, (25) aprile) si sono materializzate nella richiesta ufficiale, fatta dai politici di ogni partito della Regione di Lublino, perché il Presidente della Repubblica uscente Bronislaw Komorosky (in Polonia si vota per le elezioni presidenziali il 10 maggio e Komorosky non è tra i favoriti) e il suo presidente del Consiglio la pediatra Ewa Kopacz rivedano la loro posizione alla luce delle vere esigenze del Paese. La regione di Lublino sta alla Polonia come la Puglia brindisina sta all’Italia. Il reddito pro-capite è del 30% inferiore di quello medio nazionale. La perdita di quell’appalto configura la necessaria chiusura dell’impianto di Swidnik, con ricadute importanti per l’impianto brindisino.
La disattenzione brindisina non si ferma qui, perché i campanelli di allarme sono diversi. Il primo suonò quando i dirigenti di finmeccanica furono accusati di corruzione internazionale per la fornitura di elicotteri all’India. La faccenda si è chiusa qualche mese fa ma i costi ancora bruciano.
Poche ore dopo che la Gazeta Wyborcza, l’importante quotidiano di Varsavia dava la notizia del mancato appalto, la stampa italiana dava la non meno pericolosa notizia di perquisizioni presso gli uffici di Finmeccanica, perché suoi dirigenti sarebbero interessati al reato di costituzione di fondi neri legati all’appalto di fornitura di elicotteri all’Algeria. Nell’attesa che questa inchiesta produca i suoi effetti, ricordo che dopo l’arresto, ritenuto successivamente ingiustificato dell’allora AD di Agusta-Westland Bruno Spagnolini, l’India provvide comunque ad annullare la fornitura di elicotteri che ammontava a “soli” 560 milioni di euro. Quella polacca è di 3 miliardi di Euro!
Allo stare del credere oggi, domenica 26 aprile 2015, è una giornata soleggiata trapuntata da un cielo sereno e godibile in riva alla squallida marina nord della città dove fra la paura di lasciare in sosta l’auto che altrimenti te la rubano, c’è anche la cattedrale Agusta-Westland. Da cui la possibilità di un ulteriore furto del futuro lavorativo per i brindisini è troppo incombente. Ricevere chiarimenti e assicurazioni, pare necessario.