Enel ed Edipower. Maggioranza e opposizioni: “Uniti contro il ricatto lavoro o salute”

Rinviata al prossimo 11 novembre la discussione sui due punti all’ordine del giorno del Consiglio comunale di questa mattina sul futuro della convivenza tra la città di Brindisi e le centrali energetiche Enel ed Edipower. Sarà una seduta monotematica che fonderà i due punti in uno solo, e alla quale prenderanno parte – se concederanno alla città l’onore di accettare l’invito – la Regione Puglia e i membri del governo nazionale.

La decisione di impacchettare e congelare i due punti fino all’11 novembre, è stata assunta dal Consiglio comunale questa mattina all’unanimità dei presenti, in un clima di unione e cordialità reciproca, che non abitava quell’aula da un pezzo. Lavoro e salute sono i fari a cui intendono guardare tutti, maggioranza e opposizione, con l’obiettivo di accantonare le divergenze quotidiane per perseguire un bene superiore: quello della città di Brindisi.

L’ordine categorico è di non mettersi più nella condizione di poter subire il classico ricatto: o l’occupazione, o l’aria buona. Brindisi vuole entrambi. Ma per ottenere conservare il lavoro senza compromettere la salute, ha ricordato Roberto Fusco, è importante che la politica sia unita. Unita di fronte alle società energetiche, ma soprattutto unita davanti alle Istituzioni, che troppo spesso, anzi sempre, hanno assunto impegni col territorio, salvo poi dimenticarsene un minuto dopo.

Alcuni esempi bruciano ancora sulla pelle del territorio: “Basti citare quello che è successo con la chiusura di due aziende altamente inquinanti come Dow Chemical ed Evc” ha ricordato il sindaco Mimmo Consales. “Abbiamo ancora oggi un protocollo d’intesa firmato da tutte le aziende del polo industriale col quale si impegnavano a riassorbire quei lavoratori. Questo per loro è l’ultimo mese di mobilità, perderanno ogni ammortizzatore sociale. E a distanza di anni praticamente nessuno ha mantenuto quella promessa”.
E non si contano gli impegni disattesi dal governo. Come quelli sulle bonifiche. “Dieci anni solo per istruire la pratica” ha ricordato Consales. “E nessuno paga. A parte Brindisi”.

E a proposito di danni e risarcimenti. Consales rilancia la proposta avanzata due settimane fa da Massimo Ferrarese: “Visto che non solo il polo energetico sta avvelenando il territorio. Ma anche il fotovoltaico selvaggio lo deturpa, chiediamo allo Stato che i soldi per la vendita di impianti eventualmente confiscati restino nelle casse dei Comuni del brindisino”.

Posizioni che l’assemblea, da destra a sinistra, ha dimostrato di apprezzare e condividere. Salvatore Brigante (Pd), per evitare che il Consiglio giunga alla fatidica data dell’11 novembre impreparato e diviso, ha proposto l’istituzione di un tavolo tecnico aperto ad associazioni e sindacati attorno al quale discutere, confrontarsi e fare sintesi attorno a una posizione comune. Dello stesso avviso Riccardo Rossi (Brindisi Bene Comune): “Evitiamo che il monotematico dell’11 diventi l’ennesima passerella per rilasciare dichiarazioni. Arriviamo all’appuntamento con una risoluzione unitaria”.

Per Fusco l’occasione è irripetibile: “Questo Consiglio comunale – ha sentenziato rivolgendosi al primo cittadino – è all’altezza per affrontare le questioni centrali della nostra città. Sindaco, su questa impostazione lei non troverà solo la maggioranza al suo fianco, ma tutti noi”.