
Nello stesso giorno in cui il Comune informa di aver deciso di finanziare con 18 mila euro una sfilata di moda, l’Ente di piazza Matteotti annuncia di aver “licenziato” una vigilessa perché lo sforamento del patto di stabilità impone una precisa spending-review. Sono le grandi contraddizioni di un’Amministrazione che da un lato si dice determinata a rispettare le restrizioni innescate dallo sforamento e dall’altro non evita di spendere e spandere. Come del resto ha fatto con i 130 mila euro concessi recentemente al Negroamaro Wine Festival.
Ma torniamo alla vicenda della vigilessa, una donna brindisina di 41 anni, che fino al 2011 aveva un contratto a tempo indeterminato full-time (come vincitrice di concorso) presso il Comune di Andria e che per tornare a Brindisi aveva deciso di accettare un rapporto di lavoro a tempo determinato per tre anni allo scadere dei quali avrebbe dovuto ottenere l’agognato contratto a tempo indeterminato.
Ma è arrivata la doccia fredda: “Questo Comune non ha rispettato il patto di stabilità interno per l’anno 2014 e di conseguenza non può procedere all’assunzione di personale a qualsiasi titolo e risulta essere nella condizione di dover revocare l’assegnazione in posizione di comando della signora (…)”. Il tutto supportato dal parere dell’Anci, l’associazione nazionale Comuni italiani.
Così la giunta comunale al completo (a esclusione dell’assessore al Bilancio, Carmela Lomartire che ha ritenuto di uscire prima della votazione) ha deliberato la revoca del rapporto di lavoro informando la vigilessa.
Non è il solo caso, ma probabilmente quello più clamoroso, delle conseguenze che lo sforamento del patto di stabilità ha avuto, e avrà nei prossimi mesi, per tanti brindisini che in qualche modo dipendevano dall’Amministrazione comunale.
Ecco perché appare davvero inconsulto, oltre che poco rispettoso nei confronti di chi perde posti di lavoro, continuare a sperperare denaro pubblico senza valutare preventivamente l’effettiva validità delle iniziative e l’opportunità che, comunque e a prescindere, il Comune debba risparmiare e riservare il proprio denaro ai problemi di una città che vive problemi drammatici.