«Il Comune di Brindisi nel bando pubblico rivolto alle insegnanti dell’infanzia non ha rispettato la normativa sul diritto allo studio e all’istruzione». È quanto sostiene Nadia Calvaruso 35enne di Brindisi, insegnante dell’infanzia, che ha presentato un primo ricorso – il secondo è quasi pronto – al giudice del lavoro perché – a suo dire – è stata ingiustamente esclusa dal concorso. Nadia è una maestra con l’abilitazione all’insegnamento da tredici anni, nel giugno 2012 ha partecipato al bando del Comune di Brindisi rivolto appunto alle insegnanti delle scuole dell’infanzia.
«L’anno scorso ho presentato domanda – racconta Nadia Calvaruso – ma con la pubblicazione della graduatoria provvisoria, mi sono resa conto di essere stata superata da candidate che non avevano, a differenza mia, il titolo di abilitazione per insegnare. Ciò non è regolare: l’abilitazione all’insegnamento è un criterio primario. Perché a Brindisi non deve essere così?».
Calvaruso, così come altre candidate, dopo la pubblicazione della graduatoria provvisoria, ha presentato ricorso al giudice del lavoro. In seguito la commissione comunale, nel rivalutare le domande delle insegnanti, ha deciso comunque di classificarle mettendo in secondo piano il titolo per l’abilitazione. «Io oggi mi ritrovo disoccupata pur avendo tutti i requisiti fondamentali richiesti dal concorso – continua l’insegnante brindisina – e non mi fermerò qui, perché non è possibile che una collega che non ha il mio stesso titolo debba avere un posto nella scuola mentre io devo rimanere a casa. Il secondo ricorso al giudice del lavoro è già pronto e il mio legale lo depositerà nei prossimi giorni”.
Il Comune di Brindisi ha pubblicato la graduatoria definitiva il 2 ottobre scorso ignorando, secondo la 35enne, non solo il ricorso delle candidate, ma anche la normativa nazionale e venendo meno ai principi della scuola paritaria. «Inoltre – conclude Calvaruso – i contratti a favore di personale non abilitato all’insegnamento nella scuola dell’infanzia sono stati già stati stipulati. Voglio sapere con quale criterio sono state valutate le domande di presentazione al concorso. Chiedo troppo?».
Maristella De Michele